La protesta approderà quarta commissione lunedì 28

Genova. Pendolari protestano in Regione per tagli e aumento tariffe

Genova. Pendolari protestano in Regione per tagli e aumento tariffe

Vesco: Stiamo facendo i conti con una decurtazione ai trasferimenti statali di 70 milioni. Pensavamo che nella manovra di stabilità queste risorse fossero ripristinate, ma non é avvenuto. Bisogna rivendicare a Roma le risorse mancanti per il trasporto"

E' arrivata in consiglio regionale la protesta dei pendolari liguri. Ieri mattina, ancora prima che iniziasse la seduta, un gruppo di dimostranti ha iniziato a scandire slogan contro l'ipotesi di tagli al servizio e aumento delle tariffe. Poco dopo l'avvio dei lavori, l'assemblea ha interrotto la seduta per permettere un incontro tra una delegazione di dimostranti, i capigruppo e gli assessori competenti.   "Abbiamo saputo – ha spiegato il presidente del Comitato pendolari Liguria, Carlo Palmieri – che a partire dal primo gennaio, gli abbonamenti subiranno un rialzo del cinque per cento. A fronte di ciò sarà tagliato circa il quaranta per cento dei treni del servizio regionale, a partire da aprile, se per quella data non arriveranno i settanta milioni attesi dal governo. Si prospetta anche un pesante aumento della carta 'Tutto Treno', che consente l'accesso agli intercity e ad alcuni Eurostar. I nostri stipendi, a fronte di tutti questi rincari, restano invariati".   "Trenitalia, inoltre – aggiunge -, sta alzando la classe di alcuni Eurostar, rendendo così impossibile il loro utilizzo da parte dei pendolari in possesso della carta Tutto Treno. E' questo il caso dell'Eurostar che parte da Genova alle 19, diretto a Roma e che serve tutto il Levante ligure, ma che non sarà più utilizzabile a partire dall'undici dicembre. Per questo treno si prevede anche la cancellazione delle fermate di Rapallo e Chiavari".   Palmieri ha quindi incalzato l'assessore ai Trasporti Enrico Vesco "lo vediamo troppo solo – ha detto – se non é in grado di farsi ascoltare dal governo, lasci le sue deleghe".   Non si e' fatta attendere la risposta di Vesco: "Non sono stato lasciato solo dalla giunta. Stiamo facendo i conti con una decurtazione ai trasferimenti statali di 70 milioni. Pensavamo che nella manovra di stabilità queste risorse fossero ripristinate, ma non é avvenuto. Bisogna rivendicare a Roma le risorse mancanti per il trasporto".   Secondo Furio Truzzi, presidente regionale di Assoutenti, questa é una politica "conservatrice, senza creatività. Non pretendo – dichiara Truzzi – che Vesco sia la Fata Turchina, ma possibile che non senta il bisogno di intervenire di fronte all'anomalia di un sistema autostradale che raccoglie risorse ingentissime senza dare nulla? E perché non si convocano i parlamentari liguri per fare lobby".   Vesco comunque ricorda che, per il momento, la Regione non ha messo in atto alcuna manovra: "Aspetteremo fine febbraio per valutare cosa farà il nuovo governo e solo dopo, in caso non ci fossero risorse, saremo costretti ad applicare gli aumenti e mettere in atto una manovra che ho giudicato devastante".   Il vicepresidente del consiglio, Luigi Morgillo. ha proposto il passaggio della questione dei pendolari in quarta commissione, 'Attività produttive'. "Non si possono fare miracoli, ma quello che possiamo fare, qui a livello regionale, è cercare di verificare se è possibile reperire dalle nostri risorse fondi per allontanare o, comunque, diminuire l’entità degli aumenti tariffari e nel contempo evitare, per quanto possibile, la riduzione dei servizi", ha detto Morgillo, annunciando che la quarta commissione, presieduta da Sergio Scibilia potrebbe già affrontare la questione nella seduta di lunedì 28 novembre, alle ore 15. 

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