La due giorni organizzata da Federmobilità nella sede del Cnel  

Roma. Si è aperta ieri l’edizione 2011 di MercinTreno

Roma. Si è aperta ieri l’edizione 2011 di MercinTreno

Federmobilità: “un sistema di governance per l’utilizzo dei fondi disponibili della filiera del trasporto merci e la definizione più puntuale dei ruoli e delle  regole per l’accesso all’infrastruttura ferroviaria”

Ridare con urgenza fiducia agli operatori agendo da subito con iniziative di  governance per l’utilizzo più efficace dei fondi disponibili per il settore merci e per la definizione dei ruoli e  delle regole per l’accesso all’infrastruttura. E' quanto chiede Federmobilità, l'associazione di assessorati ai Trasporti di Regioni, Province e Comuni, che ieri  mattina ha aperto l'edizione 2011 di MercinTreno, la manifestazione di scena anche oggi nella sede romana del Cnel, con l'obiettivo di un costruttivo confronto tra istituzioni, operatori del settore e mondo economico sul tema  della qualità dell’offerta ferroviaria merci con particolare riferimento alle  infrastrutture ferroviarie.   “La crisi finanziaria in atto,con ogni probabilità, avrà effetti anche sui finanziamenti per lo sviluppo e ammodernamento della rete –  ha dichiarato Alfredo Peri, presidente di Federmobilità e assessore ai Trasporti dell'Emilia Romagna -. Gli ultimi dati sui volumi  di traffico merci ferroviario fotografano una crisi strutturale del settore che impone una difesa a tutto campo del ferroviario merci con ogni possibile strumento. Al di là dei necessari interventi infrastrutturali, però, si può intervenire da subito  con misure a costo zero che possono migliorare l’attuale offerta dei servizi.   Non si possono più accettare politiche di sostegno, pur comprensibili, solo a favore dell’autotrasporto – continua il Presidente di Federmobilità – senza una visione strategica di tutto il sistema del trasporto e  un quadro di coerenti politiche generali di riequilibrio e integrazione modale”    In Italia, a dieci anni dall'apertura del mercato e a quattro anni dall'entrata in esercizio della rete ad alta velocità,  la situazione del settore merci/ferroviario continua a essere critica. Dal 2008 (dati Istat)  l'offerta da 62,5 milioni di treni*km del 2007  è  passata al  58,3, -6,8%), per arrivare nel 2009 con soli 42,7 milioni di treni*km (-26,7%). La domanda servita è calata di pari passo, anche se con minore intensità:  23,8 miliardi di tonn*km nel 2008 (-5,7% rispetto al 2007) e 17,8 nel 2009 (–25,3% sul 2008).   Sul piano dei finanziamenti, da una recente ricerca del Cesit di Napoli, risulta che gli investimenti medi programmati annui nel prossimo decennio (con o senza finanziamenti) in sistemi e infrastrutture ferroviarie, compreso il materiale rotabile sono pari a circa 5,3 miliardi di € inclusa l’alta velocità. Tale valore è stato stimato invece pari a 8,06 miliardi di € in Francia, 8,27 miliardi di € in Spagna e 9,20 miliardi di € in Germania. La gran Bretagna si attesta intorno ai 3,2 miliardi di € annui, ma senza considerare ancora i probabili fondi per la costruzione della linea AV.    Sul piano infrastrutturale, solo il 50% circa della rete interoperabile  è utilizzata per le merci : in tutto 8.500 su un totale di 18.500 chilometri (8.000 km di rete nazionale e 500 di binari regionali).   Oltre a quanto sopra evidenziato  e ai nodi non risolti della liberalizzazione – continua Alfredo Peri – negli ultimi anni,   si è  operata, anche una consistente  riduzione del numero degli scali  (dai 314 del 2007 ai 187 attuali) e il ridimensionamento del traffico a carro singolo. Una situazione conclude il presidente di Federmobilità – di evidente ed estrema fragilità gestionale, organizzativa e infrastrutturale che  espone il settore a ulteriori riduzioni dei volumi di traffico con  effetti  non certo positivi per la sostenibilità ambientale della mobilità e la competitività dell’economia italiana.

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