Il Comune di Venezia é "contrario a ulteriori tagli regionali al servizio pubblico locale che penalizzerebbero solo Actv”

Venezia. In Regione il consiglio accantona emendamento su ripartizione risorse tpl

Venezia. In Regione il consiglio accantona emendamento su ripartizione risorse tpl

L'emendamento ha creato molte discussioni, anche all'interno della maggioranza, soprattutto per quanto riguarda l'azienda del trasporto veneziano (stradale e acqueo) che si accaparra una quota maggiore di fondi: cosa che per alcuni è un privilegio mentre per altri il riconoscimento della specificità lagunare

L'assemblea veneta ha deciso ieri di accantonare, in attesa di un'ulteriore verifica, l'emendamento che fin dalla precedente seduta aveva dato vita ad un vivace confronto. Si tratta dell'emendamento presentato dal presidente della commissione trasporti il leghista Andrea Bassi e da altri colleghi di gruppo che si pone l'obiettivo “di assicurare un'equa ripartizione” delle risorse finanziarie tra le aziende di trasporto di tutto il territorio cambiando i criteri di assegnazione.

L'emendamento ha creato molte discussioni, anche all'interno della maggioranza, soprattutto per quanto riguarda l'azienda del trasporto veneziano (stradale e acqueo) che si accaparra una quota maggiore di fondi: cosa che per alcuni è un privilegio mentre per altri il riconoscimento della specificità lagunare. I lavori del Consiglio veneto sulla manovra finanziaria 2012 proseguiranno anche oggi, domani e venerdì 23 marzo con inizio alle 10.30.

L'emendamento ha sollevano un'accesa discussione anche in Comune.

“L’intero consiglio comunale è compatto sulle posizioni del sindaco Orsoni, che lunedì ha inviato una lettera al presidente della Regione Zaia e all’assessore Chisso contro i possibili ulteriori tagli al finanziamento del servizio pubblico di trasporto, previsti da un emendamento alla Finanziaria regionale presentato dal leghista Andrea Bassi, che penalizzerebbero in pratica un’unica azienda nel Veneto, ovvero Actv, e con essa l’intero sistema di trasporto, e la mobilità, veneziani”.

A poche ore dall’esame in Consiglio regionale dell’emendamento, l’assessore comunale alla Mobilità, Ugo Bergamo, forte del pronunciamento compatto della Quarta Commissione Mobilità e Trasporti del Comune, riunitasi in mattinata, ha lanciato, nel corso di una conferenza stampa, un nuovo appello affinché questo venga ritirato, o in ogni caso, respinto.

“Se ulteriori tagli devono esserci in questo settore – ha spiegato Bergamo – chiediamo prima un confronto, per stabilire una volta per tutte costi e tariffe standard e definire quali sono i servizi minimi che ogni azienda deve garantire. Già l’anno scorso siamo stati tra i pochi, se non gli unici, a ottemperare alle indicazioni della Regione per far fronte alle minori entrate, coperte, come richiestoci, al 50% con l’aumento delle tariffe, e al 50% con la razionalizzazione del servizio (un milione di km e 8.000 ore di trasporti in meno). Nel 2012 dobbiamo già fare i conti con una spesa maggiorata di 3.500.000 euro per l’Iva, a cui ora, rischiamo di aggiungere, se l’emendamento Bassi passerà, una minor entrata dalla Regione di ulteriori 15 milioni di euro rispetto allo scorso anno”.

“Come azienda – ha puntualizzato il presidente di Actv, Marcello Panettoni, presente anch’esso alla conferenza stampa – siamo disponibili a qualsiasi controllo. A chi ha parlato di nostri presunti sprechi di gestione, ricordo che l’indice di utilizzazione dei nostri autobus e del 23,38%, contro il 19% di Verona, il 18% di Padova, il 15% di Treviso. Invece di contare il numero degli autobus che passano per il Ponte della Libertà sarebbe più opportuno guardare se sono o meno pieni. Attualmente i nostri mezzi percorrono circa 13.500.000 km: se si vuole portare questa soglia a 8.000.000, bisogna capire dove possiamo tagliare. In ogni caso serve un piano di almeno 2-3 anni, non certo si possono cambiare le regole, a metà esercizio 2012, quando ormai i servizi sono stati approntati. Tra l’altro stiamo garantendo i servizi nonostante dalla Regione non sia ancora arrivato quest’anno uno solo dei 290 milioni di euro complessivi che lo Stato le dà per il servizio pubblico locale. Ricordo inoltre che meno km percorsi significa meno mezzi sulla strada e quindi possibile personale in esubero”.

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