Presentata "Relazone annuale sullo stato del servizi pubblici locali e sull'attività svolta (2011-12)"

Roma. Tpl: insufficiente l’effetto su mobilità, congestione e inquinamento

Roma. Tpl: insufficiente l’effetto su mobilità, congestione e inquinamento

Leon: "La pianificazione é carente e, soprattutto, manca la coerenza tra i piani, peraltro ormai vecchi: il PGTU e' del 1999, e la gestione: del resto, i contratti di servizio del Tpl sono stati approvati nel 2005 e non possono riflettere le novità del settore"

"Il quadro economico di Roma, pur colpita dalla crisi economica mostra che il giudizio sulla qualità della vita non é sostanzialmente cambiato negli anni, con un voto medio di poco superiore alla sufficienza, ma migliorato marginalmente nel 2012".

Così Paolo Leon, presidente dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, in occasione della presentazione in Campidoglio della "Relazone annuale sullo stato del servizi pubblici locali e sull'attività svolta (2011-12)".

"La crisi impatta – ha sottolineato Leon – ma evidentemente non ancora sulla percezione media. Se invece si guarda alla soddisfazione dei romani sui Servizi pubblici locali, si nota che il voto medio é superiore a quello sulla qualità della vita, e in leggero aumento. Ciò significa che i Spl effettuano un'importante funzione sociale. Tuttavia, non e' così per la distribuzione territoriale del 'benessere': mentre le periferie interne al GRA manifestano soddisfazione più o meno come le zone centrali, le aree esterne denunciano un forte disagio, soprattutto per la difficile accessibilita' ai servizi sociali e culturali.

Come sottolineato da Leon "per il trasporto pubblico (Tpl), nonostante i miglioramenti qualitativi e quantitativi degli ultimi anni, restano insoluti i problemi del traffico e, soprattutto, dell'insufficiente effetto del trasporto pubblico sulla mobilità, la congestione, l'inquinamento. La pianificazione é carente e, soprattutto, manca la coerenza tra i piani, peraltro ormai vecchi: il PGTU e' del 1999, e la gestione: del resto, i contratti di servizio del Tpl sono stati approvati nel 2005 e non possono riflettere le novità del settore".

Ma vediamo nel dettaglio i punti essenziali della relazione su trasporto pubblico e mobilità …

La maggiore attenzione dell'Agenzia è rivolta ai grandi servizi, a partire dalla mobilità, a cui questa Relazione dedica un'analisi approfondita, anche nel lungo periodo.
La qualità rilevata nella Carta dei servizi per i trasporti di superficie mostra per la prima volta il raggiungimento per almeno il 90% degli impegni assunti per tutti gli indicatori, ad eccezione del numero di ore/anno di personale di verifica in vetture e stazioni.

Le situazioni che avevano presentato le maggiori criticità nel passato sono adesso risolte sia per effettivi miglioramenti (numero di fermate di superficie con indicazione degli orari affissi sulle paline, aumento delle vetture elettriche), sia per aver fissato degli obiettivi meno stringenti (età media di autobus e filobus). Nessun miglioramento si registra nell'accessibilità per le persone con disabilità.

È migliorata la qualità del servizio di metropolitana, se non si tiene conto del costo sociale delle sospensioni del servizio causate dai lavori per la linea C. Allʼabbondanza dei diversi piani che caratterizzano il settore non c'è adeguato riscontro nelle politiche ordinarie di gestione.
Il coordinamento tra i diversi mezzi di trasporto è assente, lʼinformazione è ancora carente, l'applicazione del progresso tecnico insufficiente. È vero che in tempi di restrizioni finanziarie le aziende frenano sui miglioramenti da apportare al sistema, ma le recenti decisioni in merito all'aumento delle tariffe di trasporto, che per di più avviene in fase di crisi, andrebbero accompagnate da un credibile piano operativo per la mobilità.

Esiste l'istituzione necessaria, ovvero Roma Servizi per la Mobilità, ma manca la considerazione dei benefici sociali del trasporto di superficie, manca una valutazione attenta della congestione, dell'inquinamento da traffico, del costo del trasporto privato, del valore del tempo perduto e dei maggiori costi di produzione per le imprese dei settori produttivi.
È giusto ricordare che quello del trasporto urbano è un sistema in senso proprio, perché i comportamenti a valle si riflettono a monte, e viceversa, e i diversi mezzi di trasporto sono, allo stesso tempo, in concorrenza e in cooperazione.
Un sistema esige una pianificazione, ma soprattutto la possibilità di verificare la coerenza tra la pianificazione e la gestione nel tempo, nello spazio, nelle relazioni con le attività dei cittadini.

I Contratti di servizio con Atac e Roma Servizi per la Mobilità non nascono da una pianificazione operativa o dalla necessità di adeguare la gestione agli obiettivi dei piani, non sono aggiornati rispetto alla situazione del traffico, né rispondono alla nuova situazione istituzionale del settore. La conferma dei vecchi Contratti è forse dovuta all'imminente (benché sempre rinviata) liberalizzazione del trasporto urbano,ma non c'è sufficiente chiarezza su quale assetto societario si voglia perseguire a fronte dellʼobbligo di gara reintrodotto e persino rafforzato dalle recenti modifiche normative.

La recente proposta di una società holding, dalla quale dipenderebbe anche il settore del trasporto urbano, è utile per altri scopi, ma non risolve i problemi ora elencati; anzi, poiché l'obiettivo di tale holding è la necessaria efficienza delle aziende, esiste il rischio che, in assenza di almeno una riflessione sullʼesito dei Contratti di Servizio, si perda di vista la qualità.

In termini di quantità di servizio erogato, la dinamica recente mostra a Roma un sensibile incremento dal 2006 fino al massimo raggiunto tra il 2008 e il 2010, per poi ripiegare l'anno scorso a causa di numerosi eventi esterni; il miglioramento più consistente, almeno fino al 2009, ha riguardato la metropolitana, che viene ormai esercitata al massimo della sua capacità, con tempi di attesa molto limitati nelle ore di punta.

Nel contempo, il numero medio di corse per abitante al giorno, che nel 2006 era pari a 0,99 su bus e tram e 0,34 su ferro, nel 2011 è rispettivamente diventato 1,12 e 0,38, a mostrare un crescente utilizzo di entrambe le modalità di trasporto. Poiché la crescita dellʼofferta – in particolare su ferro – non ha pareggiato il forte incremento dei passeggeri trasportati, il tasso di riempimento delle vetture (load factor) – sia di superficie che in metropolitana – risulta altrettanto crescente.
In effetti il trasporto pubblico – soprattutto di superficie – è uno dei servizi più utilizzati dai romani, ma è ritenuto di scarsa qualità proprio in termini di puntualità, tempi e affollamento.

Qualche parola va infine spesa su una particolare forma di trasporto pubblico locale, quello cosiddetto non di linea, ovvero i taxi.
Il settore, ancorché marginale nella soddisfazione, utilizzo e rilevanza assegnata dai romani, rappresenta invece uno dei primi e importanti biglietti da visita di Roma per i turisti che vengono a visitarla, nonché uno dei temi che più ha infiammato la cronaca locale degli ultimi anni.

In allegato il capitolo dedicato a trasporto pubblico e mobilità

Left Menu Icon