Per Anav il modello regionale "ha dimostrato di essere un modello vincente"

Bologna. Tpl: risorse pubblico-private per sviluppo settore

Bologna. Tpl: risorse pubblico-private per sviluppo settore

La Regione stringe accordo con  AnavConfindustria, Legacoop servizi, Cna-Fita, Confartigianato e Confcooperative. Le linee guida, esempio da diffondere nei diversi contesti regionali, invertono il paradigma di un efficientamento del settore basato sulla riduzione dei costi dando priorità alle misure volte a incentivare la crescita dei servizi e la domanda di trasporto collettivo

Poggia sull'accordo tra istituzioni regionali, imprese private e imprese pubbliche, il nuovo modello di sviluppo virtuoso del tpl in Emilia Romagna.

Il modello di concertazione perseguito con determinazione dall'Anav regionale attraverso la convinta adesione al Caipet, quale fondamentale organismo di raccordo della rappresentanza delle imprese private attive nel settore del trasporto persone, e tramite una perdurante opera di coordinamento delle strategie con le imprese pubbliche rappresentate dalla Confservizi regionale, ha portato i giorni scorsi alla sottoscrizione da parte della Regione Emilia Romagna, in persona dell'assessore ai Trasporti Alfredo Peri, del Caipet e di Confservizi, rappresentati dai rispettivi Coordinatore e presidente regionali, di un modello di sviluppo virtuoso del tpl fondato sulla crescita dell'integrazione tra imprese pubbliche e imprese private.

"Il modello regionale, basato sull'accentuata integrazione tra aziende pubbliche e private ha dimostrato di essere un modello vincente, consentendo flessibilità operativa e contenimento dei costi – spiegano in Anav -.
Partendo da questa consapevolezza la Regione e le rappresentanze delle imprese pubbliche e private hanno condiviso l'obiettivo di fare evolvere sotto il profilo imprenditoriale il percorso intrapreso al fine di affrontare al meglio la sfida rappresentata dalle prossime gare".

Il documento sottoscritto dalle parti illustra in maniera dettagliata alcune linee programmatiche da realizzare in concreto per lo sviluppo di un settore di vitale importanza per la qualità di vita dei cittadini e per la sua funzione di volano alla crescita economica del Paese.

Le linee guida, che si ritengono un esempio da diffondere nei diversi contesti regionali, invertono il paradigma di un efficientamento del settore basato sulla riduzione dei costi, opera comunque irrinunciabile, dando priorità alle misure volte a incentivare la crescita dei servizi e la domanda di trasporto collettivo.

Le leve individuate dalle parti consistono nell'implementazione di politiche di stimolo della domanda di servizio che consentano al settore di auto-produrre risorse, attraverso l'aumento dei ricavi tariffari e con l'adozione di criteri di price-cap per l'adeguamento inflativo delle tariffe che incentivino gli investimenti in qualità (organizzazione delle reti, tecnologie, aumento della velocità commerciale, ecc.).

In quest'ottica la Regione, unitamente alle autonomie locali, si impegna ad assicurare in futuro l'invarianza delle risorse stabilite nel 'Patto per il TPL' siglato lo scorso anno. Altro impegno importante assunto dalla Regione è quello di effettuare una definizione dei bacini operativi da porre a gara che non sia influenzato dai confini amministrativi, ma risponda solo a criteri di economicità della gestione e di incentivo ai processi di aggregazione tra imprese funzionali al suddetto fine.

Passaggio rapido al sistema dei costi standard per l'ottimale allocazione delle risorse disponibili, riduzione dei costi del sistema di governance pubblica del settore, ferma convinzione in un assetto basato sulla concorrenza per il mercato (gare), piuttosto che sulla concorrenza nel mercato (autorizzazioni) costituiscono altri spunti pienamente condivisibili tracciati nel documento – sottolineano in Anav -.

"In questo percorso un ruolo fondamentale è attribuito all'imprenditoria privata, chiamata ad assumere un maggior peso nel sistema attraverso il subentro in asset pubblici che saranno parzialmente privatizzati ed il passaggio dalla connotazione di sub affidatari a quella di partners con pari diritti e pari responsabilità – fanno notare in Anav – ".

Al fine di stimolare l'apporto di capitale privato e di sviluppare l'imprese pubbliche la Regione è consapevole della necessità di garantire un'adeguata remunerazione del profitto d'impresa e di incentivare l'ulteriore sviluppo delle aggregazioni consortili già esistenti.

L'evoluzione del sistema del TPL richiede di evitare una sterile contrapposizione tra le imprese attive nella Regione che sono connesse da "interdipendenze governabili solamente con la condivisione degli obiettivi".

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