Sospeso servizio Ast per studenti pendolari

Siracusa. La Provincia stanzia fondi per studenti pendolari

Siracusa. La Provincia stanzia fondi per studenti pendolari

Bono: "I fondi saranno erogati ai Comuni in base alle spese che avranno sostenuto e quindi al numero degli studenti coinvolti. I Comuni che hanno già bandito le gare per fare effettuare il servizio hanno potuto constatare come il costo si è triplicato: l’Ast utilizzava dei mezzi che oltre al servizio di trasporto degli studenti facevano anche altre attività"

La Provincia interviene dopo la sospensione del servizio Ast in soccorso degli studenti pendolari delle scuole di secondo grado e in larga misura dei Comuni, in difficoltà per l’interruzione del servizio dovuta ai tagli dei contributi da parte della Regione.

“Abbiamo approvato un atto di indirizzo, che stanzia 100 mila euro a favore dei Comuni, per contribuire a dare una soluzione al problema provocato dalla cancellazione, senza alcun preavviso, del servizio da parte dell’Ast dopo che la Regione ha tagliato i contributi alle società di autotrasporto – ha spiegato il presidente della Provincia Nicola Bono -.

Pur non avendo responsabilità, né alcuna competenza in materia, abbiamo deciso di intervenire per garantire agli studenti pendolari della nostra provincia, in una situazione di grave emergenza, il loro diritto allo studio. Il prossimo governo regionale dovrà affrontare come uno dei problemi prioritari questa emergenza che non può essere scaricata né sui Comuni né tantomeno sulle Province”.

"I nostri fondi saranno erogati ai Comuni, che ne faranno richiesta, in base alle spese che avranno sostenuto e quindi al numero degli studenti coinvolti. Fra l’altro i Comuni che hanno già bandito le gare per fare effettuare il servizio hanno potuto constatare come il costo si è triplicato, perché l’Ast utilizzava dei mezzi che, oltre al servizio di trasporto degli studenti facevano anche altre attività.  Adesso, invece i mezzi e gli autisti delle imprese affidatarie del servizio, restano fermi fino al termine delle lezioni. Insomma, ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza, non solo penalizzante per il diritto allo studio, ma pesante anche per le casse dei Comuni”.

“Fare triplicare i costi di un servizio non è buona amministrazione, non lo è a maggior ragione oggi di fronte all’esiguità delle risorse a disposizione degli enti locali – ha concluso Bono -.
Il nostro è un intervento straordinario ed eccezionale. La Provincia ha fatto più della sua parte e l’abbiamo potuto fare perché abbiamo i conti a posto, tant’è che pur non essendo stati chiamati in causa, ci siamo prodigati per risolvere fattivamente il problema”.

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