L'azienda di trasporto pubblico locale e' stata messa in vendita da Palazzo Civico nell'ambito del piano di dismissioni societarie che ha come obbiettivo il rientro nel Patto di stabilità
TORINO – Il 49% di Gtt, insieme al 28% di Sagat che ci si aspettava venisse aggiudicato ieri mattina, rappresentava il "tesoretto" per centrare l'obiettivo del rientro nel patto di stabilità nel 2013. Il Comune di Torino lo valutava almeno 112 milioni di euro. Ma l'unica offerta arrivata alla commissione giudicatrice, quella di Trenitalia, si è fermata a 70. L'alternativa per l'amministrazione è tra accettare i 70 milioni di Trenitalia oppure andare avanti con tutte le altre cessioni che garantirebbero il rispetto del Patto di stabilità. Il Sindaco di Torino ha dichiarato che non intende "svendere" il 49% di GTT, condividendo in sostanza anche il preannunciato, ostruzionismo alla vendita che i gruppi consiliari di opposizione hanno promesso contro la possibilita' che l'amministrazione comunale accetti l'offerta di 70 milioni, come dichiarato dal capogruppo del Pdl Maurizio Marrone. ''Fassino non puo' e non deve permettersi di regalare Gtt a Trenitalia per una cifra assurda, per di piu' avendo sopra la testa la spada di Damocle di un ricorso quasi certo da parte di Arriva''.