Incentivi per la mobilità ciclistica in Puglia

Mobilità a pedali, legge regionale in Puglia

Mobilità a pedali, legge regionale in Puglia

Mobilità ciclistica: entra in vigore legge regionale, Dalla Venezia (Fiab): "Un contributo importante al trasporto sostenibile e alla green economy". Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia è entrata in vigore la legge regionale sulla mobilità ciclistica. Alla Regione il compito di elaborare il piano regionale delle infrastrutture di rete e dei servizi per il trasporto in bicicletta mentre Province e Comuni sono tenuti a dotarsi dei piani di rete ciclabile sulle strade di propria competenza

Bari – Da oggi i piani della mobilità ciclistica sono "piani di settore" all'interno degli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriali, dei trasporti e della mobilità.   Gli itinerari pugliesi di Bicitalia ed EuroVelo contribuiscono a creare le dorsali della rete ciclabile regionale.    I regolamenti edilizi dei comuni dovranno includere norme per la realizzazione di spazi comuni e attrezzati per il deposito di biciclette negli edifici adibiti a residenza e attività terziarie o produttive e nelle strutture pubbliche.   Tutte le nuove strade e quelle esistenti assoggettate a manutenzione straordinaria dovranno essere ciclabili, inclusi sottopassi, sovrappassi e rotatorie, pena la revoca del finanziamenti.    Dichiara Antonio Dalla Venezia, presidente della FIAB: "La Puglia, che in questi ultimi anni si è contraddistinta in Italia per iniziative istituzionali importanti in materia di mobilità ciclistica, con questa legge che ora entra in vigore, fa un ulteriore passo in avanti: la ciclabilità entra a pieno titolo negli strumenti di pianificazione del territorio e dei trasporti di tutti gli enti e le istituzioni regionali. Ma non è tutto. Siamo convinti che questa legge possa rappresentare per la Puglia anche un contributo di rilievo alla green economy che non può esaurire le sue potenzialità, come si continua a pensare erroneamente, con il solo settore delle energie alternative e rinnovabili".    Come noto la green economy secondo l'Unep (il Programma delle nazioni Unite per l'ambiente) vuol dire "un'economia a basse emissioni di anidride carbonica, efficiente nell'utilizzo delle risorse e socialmente inclusiva", e secondo la Commissione europea "una economia che genera crescita, crea lavoro e sradica la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta".    "La mobilità in bicicletta – prosegue Dalla Venezia – non produce CO2, è una forma di mobilità accessibile a tutti e socialmente inclusiva, rappresenta un elevato potenziale di mobilità urbana in quanto può sostituire tutti gli spostamenti brevi quotidiani – per esempio quelli  fino a 5 Km che sono pari al 60% degli spostamenti giornalieri abituali degli italiani – riducendo i costi sociali dell'impatto del traffico veicolare privato. Il  turismo in bicicletta, invece, produce un fatturato di tutto rispetto come ci insegnano innumerevoli esperienze europee".    "Ecco perchè – conclude il presidente della FIAB – non è difficile affermare che se la legge sarà applicata e rispettata da tutti e se ogni anno verranno destinate adeguate risorse finanziarie, ci sarà un boom di nuove figure professionali legate alla pianificazione, alla progettazione e alla gestione delle infrastrutture ciclabili e dei servizi e la realizzazione delle opere di ciclabilità e di sistemazioni stradali insieme alla nuove attività legate allo sviluppo del cicloturismo, daranno un contributo serio e concreto allo sviluppo di nuova economia verde e pulita".

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