Speciale Elezioni 2013

Tpl, le idee della politica – Il centro

Tpl, le idee della politica – Il centro

Quale attenzione al trasporto pubblico locale riservano i programmi delle coalizioni impegnate in campagna elettorale? Quale ruolo ha il tpl nelle idee di Bersani, Berlusconi, Monti, Ingroia, Grillo e Giannino?Quale attenzione al trasporto pubblico locale riservano i programmi delle coalizioni impegnate in campagna elettorale? Quale ruolo ha il tpl nelle idee di Bersani, Berlusconi, Monti, Ingroia, Grillo e Giannino?

Per la Scelta Civica, capofila della coalizione di centro che candida a Presidente del Consiglio Mario Monti, ha risposto alle nostre domande sul trasporto pubblico locale il professor Lanfranco Senn, economista e insegnante all'Università Bocconi, esperto del settore trasporti per Scelta Civica.   Lanfranco Senn propone un aumento del prezzo del biglietto a fronte di una possibile deduzione sulla dichiarazione dei redditi degli abbonamenti per i pendolari. In questa maniera per il professore aumenterebbero gli introiti diretti delle aziende e non si farebbe pagare il servizio attraverso la fiscalità generale a chi non fa uso del servizio.   Riportiamo alcuni stralci dall'intervista pubblicata sotto: "Non possiamo immaginare che il finanziamento del tpl avvenga a costi storici, con le inefficienze e le disomogeneità presenti sul territorio.   A fronte di una valutazione di aziende di tpl efficienti si continua a finanziare, si taglia dove sono invece rivendicazioni corporative per azien de inefficienti. – Prosegue Senn – Bisogna spostare il costo del tpl dalla fiscalità generale alle tariffe."   "Un altra idea potrebbe essere quella di aggregare risorse private creando società di gestione del materiale rotabile che diano in leasing al Pubblico i veicoli del trasporto pubblico stesso, sollevando lo Stato dalla produzione dei mezzi, garantendo ai privati un ritorno in termine di affitto al pubblico."   Infine "Si alla liberalizzazione" in un settore che per il professore presenta "soglie talmente elevate da rendere impossibile una concorrenza distruttiva". "Vorremmo varare un rinnovamento del parco mezzi, – conclude Senn – sia per motivi ambientali che produttivi".     Sull'Agenda Monti, divisa in 4 punti e presente sul sito ufficiale, non si parla direttamente del trasporto pubblico locale, ma si fa cenno nell'ambito della green economy e delle liberalizzazioni in questi passaggi:   L’industria, i trasporti, l’agricoltura, gli edifici devono riorientarsi secondo i criteri dell’efficienza, del contenimento delle emissioni nocive, dell’impiego di materiali riciclabili e di tecnologie intelligenti per (…) incentivare la mobilità a basso impatto ambientale. Programmi formativi e incentivi devono facilitare le scelte “verdi”.   L’anno passato ha segnato un salto di qualità negli interventi per l’apertura dei mercati e la rimozione delle barriere alla concorrenza. Le liberalizzazioni non sono state provvedimenti isolati ma parte integrante di una politica economica che ha messo al centro l’interesse dei cittadini-consumatori piuttosto che quello delle singole categorie economiche o dei produttori. Ed è stata un contributo ad accrescere l’equità, favorendo gli outsiders e i nuovi ingressi nel mercato. Sono stati interessati (…) i trasporti, i servizi pubblici locali. Secondo l’OCSE questi interventi hanno allentato rigidità radicate e potranno portare fino allo 0,4% di crescita incrementale all’anno per i prossimi dieci anni.

Sul sito di Futuro e Libertà non si trova nulla sul trasporto pubblico locale, e anche il documento della segreteria che espone le idee politiche del partito non menziona il settore.
Anche sul sito dell'Unione di Centro non si trova un vero e proprio programma ma un generale manifesto programmatico (datato febbraio 2009), che non menziona il trasporto pubblico locale.

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