Il 4 maggio 2013 a Milano la manifestazione nazionale

#mobilitànuova: “Da Torino campane a morto per il Tpl”

#mobilitànuova: “Da Torino campane a morto per il Tpl”

Continua a botte di adesioni e comunicati la campagna mediatica di lancio dell'iniziativa di sabato 4 maggio 2013, quando si raduneranno a Milano pedoni, ciclisti e pendolari per chiedere maggiore attenzione e fondi per il trasporto sostenibile

Scrive Beppe Piras, di #salvaiciclisti Torino sul sito della Rete Mobilità Nuova: "il trasporto locale non gode di ottima salute, si sa, ma dal Piemonte arrivano i primi rintocchi di una campana a morto. L’assessore della regione Piemonte, Barbara Bonino, risvegliatasi dal torpore di questi anni di governo, pare rendersene finalmente conto e inaspettatamente si associa al coro di lamentele dell’opposizione e ammette il crollo del sistema di trasporto regionale."   Questa denuncia muove dalla segnalazione della mancanza di almeno 120 milioni dalle casse regionali che servirebbero a garantire bus e treni, che si aggiungono ai 340 milioni di debiti che l’Ente ha già con le imprese.   Per Beppe Piras: "Tutto questo avrà conseguenze devastanti: un treno ogni tre e un bus su due verranno soppressi, i tempi di attesa, già parecchio lontani dall’efficienza, si dilateranno ad un’ora o addirittura a due. Verranno tagliate tutte le tratte poco utilizzate, ovvero quelle che sono già state ridotte a livelli inaccettabili. In parole povere il sistema continuerà a costare ma sarà completamente inutilizzabile.     Proprio nel momento in cui gli italiani non si possono più permettere di utilizzare l’auto – il costante calo delle vendite lo testimonia (-17% a febbraio 2013) – e hanno imparato ad utilizzare i mezzi pubblici (+8%), saranno costretti a tornare indietro e paradossalmente ad indebitarsi per potersi recare al lavoro.   Governo e opposizione uniti lamentano di non vedere soluzione, chiudendo gli occhi di fronte ad un’enorme ovvietà: la politica nazionale sui trasporti sta paralizzando la nazione."   Sabato 4 maggio a Milano gli organizzatori della manifestazione intendono imporre ai decisori politici una rivoluzione della mobilità che parta dal riequilibrio delle risorse pubbliche destinate al settore dei trasporti; contro quelle opere pubbliche stradali, autostradali e ferroviarie ritenute dalle associazioni riunite nella Rete per la Mobilità Nuova "inutili e dannose per il Paese".

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