Il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha firmato un decreto del governo sui carburanti alternativi, in base al quale almeno il 50% del trasporto pubblico dovrebbe passare dalla benzina al metano. Medvedev, ex presidente russo e prima ancora presidente di Gazprom, lo ha annunciato oggi. A sua volta, il vice premier Arkady Dvorkovich ha detto che secondo il documento "nelle grandi città non sarà inferiore al 50% del trasporto pubblico, la percentuale di veicoli che devono passare al gas naturale".
La legge sarà preparata e adottata nel corso di quest'anno. "Le aziende produttrici (Gazprom e altri produttori di gas) sono disposte a finanziare la creazione di infrastrutture adeguate nelle città" di rifornimento per veicoli "privati e commerciali", ha aggiunto Dvorkovich. All'inizio di aprile, in una riunione sullo sviluppo del settore automobilistico, Medvedev ha parlato della necessità di una transizione della Russia verso il gas naturale.
Secondo il primo ministro, una tale mossa ridurrà i costi di trasporto e migliorerà la competitività nell'economia russa. L'annuncio conferma anche una concorrenza interna sempre più serrata tra compagnie russe dell'energia e l'affannosa ricerca di nuovi equilibri di mercato. Da una parte c'è Gazprom, monopolista dell'export del gas russo.
Poi c'è Rosneft, major petrolifera con un business del metano in crescita attraverso Rosneftgas. E infine c'è Novatek, ossia il principale produttore indipendente di gas nella Federazione. Quindi tre player: Aleksey Miller; Igor Sechin, numero uno di Rosneft; Gennady Timchenko, l'oil trader che controlla Novatek attraverso la lussemburghese Volga Resources.
Secondo numerose fonti consultate da Tmnews, il secondo e il terzo mirano a togliere il monopolio dell'export alla compagnia guidata da Miller dal 2001. Per ora il monopolio è garantito per legge, ma per quanto tempo, non si sa. E quindi per tutti l'apertura di nuove voci di consumo sarebbe salutare.