Anche gli Its nei capitolati di Gara per il TPL, ecco la vera standarizzazione italiana"

TTS intervista Vetrella: “ITS nei capitolati di gara”

TTS intervista Vetrella: “ITS nei capitolati di gara”

Intervista a Sergio Vetrella, assessore ai trasporti della Regione Campania e coordinatore della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio della conferenza regioni e province autonome.

La grande occasione per la smart mobility arriverà con le gare per l’assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale. E’ la promessa di Sergio Vetrella, assessore alla mobilità della Campania e coordinatore della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, in questa intervista a TTS Italia, anticipa le voci del capitolato standard che verrà adottato da tutte le Regioni.
Assessore Vetrella, siamo in un momento molto importante per la smart mobility. Il Decreto ITS, da poco firmato dai ministri dei Trasporti, Interno e Ricerca, pone delle sfide ingenti. In particolare sulla raccolta delle informazioni sul traffico e la loro diffusione all’utenza. Le Regioni come si stanno organizzando?   Innanzitutto dobbiamo dire che in Italia, c’è un ritardo nei tempi di applicazione delle nuove tecnologie ai trasporti. Il decreto interministeriale non tiene conto che per attività di questo tipo sono necessari organizzazione manageriale strutturata e investimenti. Allo stato attuale, con i notevoli tagli che sono stati fatti ai trasporti, diventa molto complesso implementare un sistema. Si rischia di far ricadere il costo di tutto questo sulle spalle degli utenti. Inizieremo un confronto con il nuovo Governo per comunicare la nostra necessità di risorse, altrimenti non sarà possibile sviluppare a pieno molte di queste attività. Eppure, sono consapevole dei grandi benefici che la conoscenza dei flussi della nostra mobilità porterebbe al sistema sia in termini di sicurezza stradale che in funzione del miglioramento della mobilità privata. La conoscenza dei flussi permetterebbe di approdare a una programmazione della rete del trasporto pubblico locale evitando quello che io ho chiamato “la grande ammucchiata”, mentre sul fronte delle merci potremmo migliorare il trasporto delle merci pericolose, spesso rifiutato e ignorato.

Un’altra sfida che il decreto impone è quella dell’armonizzazione a livello nazionale dei progetti di smart mobility. E’ stato istituito un comitato presso il ministero dei Trasporti per la verifica della conformità dei progetti locali. Che cosa ne pensa?   A me non preoccupa la standardizzazione dei progetti: oggi bastano i protocolli. Sarebbe sufficiente un’architettura nazionale per avere l’uniformità delle scelte. Quello che invece è fondamentale da valutare sono le esigenze di individuazione delle informazioni nello spazio e nel tempo. Ovvero uniformare il metodo con il quale si acquisiscono i dati e, di conseguenza, la validazione e la certificazione delle informazioni. Di questo il decreto non parla. Spero che il comitato ministeriale si doti di punti di riferimento in questo senso, in quanto per implementare il necessario è opportuno dotarsi di tecnici altamente specializzati che individuino la strada per la certificazione dei dati.

Il Comitato esprimerà un parere vincolante sui progetti degli enti locali…   Non viene neanche detto quale è il livello di progettazione richiesto. Mi soffermerei di più sulla problematica tra la teoria e la pratica. Quali strumenti ci vorranno per realizzare tutto questo? Ci vuole integrazione di sistema e un salto di cultura. Un sistema nazionale di validazione e certificazione dei dati non viene contemplato dal decreto. Ci si ferma all’autorizzazione alla raccolta, ma poi non si dice come bisogna raccoglierli i dati: ci vorranno dei grandi esperti per definire la metodologia. Insomma, vedo molta strada da compiere e non vedo la mentalità manageriale, poco diffusa nella pubblica amministrazione.
Quali sono secondo Lei i passi da compiere?
Le posso dire come ci stiamo muovendo all’interno della Commissione che presiedo. Per la prima volta ho chiesto di operare in modo unitario e ho ricevuto l’approvazione da parte di tutte le Regioni. Stiamo andando incontro alle gare per il trasporto pubblico locale. Abbiamo creato delle commissioni: una è sugli ITS con un gruppo di lavoro costituito da funzionari che sta studiando le problematiche degli ITS con l’obiettivo di inserire un capitolato tecnico anche sugli ITS quando faremo i bandi di gara. Si tratta della base per una standardizzazione italiana. Non possiamo aspettare i tempi del Ministero: la nostra priorità è il Tpl. Entro 4 mesi dobbiamo rivedere i servizi minimi. Abbiamo delle penalità per legge: abbiamo l’obbligo di portare miglioramenti nel trasporto pubblico. Questo rende il ricorso alle aste quasi obbligatorio. Penso che entro settembre partiranno le prime gare.
Nella Proposta di Piano d’Azione sugli ITS, predisposta da TTS Italia in collaborazione con molte associazione di settore e presentata al MIT, si indicava una standardizzazione delle gare e anche l’indicazione dei benefici potenziale dell’applicazione ai fini della valutazione dell’investimento. E’ una proposta che potete valutare?
Non è una cosa che possiamo mettere nelle gare. Ma sicuramente molto interessante sarebbe avere una realtà centrale che elaborasse i benefici delle applicazioni ITS. La legge impone la trasmissione obbligatoria dei dati all’Osservatorio nazionale che verrà ripresa anche nei capitolati. A questo punto dovrebbe essere l’Osservatorio a fare l’analisi dei benefici.
Tornando ai capitolati. Avete già idea della richiesta standard?   Certo. Biglietteria elettronica, Gps per servizi minimi e unico supporto multifunzione, ovvero un biglietto interoperabile che possa essere da base anche per altri servizi come car sharing, alberghi eccetera. Stiamo anche predisponendo protocolli unificati che ci consentono di agire su tutta la rete regionale e interregionale.
Che tipo di dialogo avete e avete avuto su questo tema con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti?   Finora il 95% del nostro dialogo non è stato con il Ministero delle Infrastrutture, ma con quello dell’Economia e Finanze per la questione dei fondi. Non abbiamo mai avuto l’opportunità di avere un tavolo di tecnici dei trasporti. Spero che con questo esecutivo la situazione cambi. Comunque io vado avanti.

  Appunto i fondi. Molto spesso le amministrazioni locali si scontrano con il solito ritornello della scarsità di risorse. Come state affrontando il problema?   Abbiamo due possibilità: o qualcuno ci mette i soldi o se mettiamo gli ITS nelle gare, toglieremo servizi ai cittadini in termini di riduzione delle corse degli autobus e dei treni. Il problema non sono solo gli ITS. Abbiamo flotte vecchie sulle quali mettere nuove tecnologie, sarebbe un controsenso.

Infine, parliamo della Campania. Quali sono le sue priorità?   L’introduzione della biglietteria elettronica. Faremo presto dei test sui treni regionali con utenti-testimonial per verificare il funzionamento del sistema hardware e software. Stiamo introducendo il conta-passeggeri per combattere l’evasione e migliorare la sicurezza, l’identificazione di posizione e velocità del mezzo con Gps o sensore a terra e la biglietteria elettronica con pagamento a chilometro. Questo è il mio modello con il quale mi confronterò con le altre regioni.

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