Istat: mobilità urbana 2011, diminuisce domanda di TPL

Istat: mobilità urbana 2011, diminuisce domanda di TPL

Nei comuni capoluogo di provincia la domanda di trasporto pubblico urbano nel 2011 diminuisce (-0,2 per cento dei passeggeri trasportati per abitante rispetto all’anno precedente), mentre aumenta la domanda di trasporto privato (+0,5 per cento il tasso di motorizzazione complessivo, +1,1 per cento l’incremento dei motocicli). Questi i dati pubblicati oggi dall’Istat relativi alla domanda di mobilità italiana del 2011

Le autovetture meno inquinanti rappresentano il 46,9 per cento del parco circolante, in aumento del 9,4 per cento rispetto all’anno precedente. Le auto euro 5, in particolare, sono quasi triplicate in un anno e raggiungono le 63,9 unità ogni mille abitanti. Cresce anche del 13,6 per cento il numero dei motocicli a più basse emissioni (euro 3) che rappresentano nel 2011 il 31,1 per cento di quelli circolanti.   Le autovetture alimentate a benzina, pur rimanendo la maggioranza delle auto circolanti (57,7 per cento), sono in calo di 1,3 punti percentuali rispetto al 2010, mentre aumentano quelle a gasolio, che raggiungono il 35,7 per cento del parco circolante, e le auto ad alimentazione ibrida, benzina-gas liquido/metano (6,6 per cento).   Diminuisce anche l’offerta del trasporto pubblico: -3,9 per cento i posti-km per abitante erogati dall’insieme dei mezzi e -5,4 per cento i soli autobus, che rappresentano la più diffusa e consistente modalità del trasporto pubblico locale.   Sono tuttavia in incremento i servizi offerti dalla metropolitana: la densità della rete cresce del 7,3 per cento e quella delle relative fermate del 6,7 per cento; la disponibilità di vetture che compongono i convogli aumenta del 5,1 per cento e i posti-km per abitante offerti all’utenza dell’1,0 per cento.   Nei grandi centri metropolitani è più consistente il numero di persone che fanno ricorso al sistema pubblico di trasporti: dichiara di utilizzarlo il 67,6 per cento dei cittadini (contro una media del 24,7 per cento) e, tra questi, poco meno di quattro su 10 dichiarano di ricorrervi tutti i giorni o comunque più volte alla settimana (rispetto al valore medio dell’11,9 per cento).

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