Proposta Asstra alla Camera:”Regole e risorse certe e costi standard”

Proposta Asstra alla Camera:”Regole e risorse certe e costi standard”

“Il sistema complesso che sul territorio muove ogni giorno 15 milioni di persone con i bus, i tram, le metro e i treni regionali è stato e continua a essere tuttora una patata bollente per i sindaci, per le regioni e anche lo stato. Per questo diamo atto alla Commissione trasporti della Camera che ha voluto affrontare nei fatti il buco nero dei trasporti pubblici locali con l’indagine conoscitiva a cui abbiamo preso parte oggi pomeriggio come associazione informata dei fatti"

Si esprime così Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA,  al termine dell’audizione dell’associazione nazionale delle aziende di trasporto pubblico locale  che si è appena conclusa innanzi ai deputati della Commissione Trasporti  nell’ambito dell’indagine conoscitiva per il trasporto pubblico locale, e prosegue: "Siamo rimasti stupiti e amareggiati nell’apprendere dalla bocca del Presidente della Commissione di garanzia  che l’inasprirsi della conflittualità nel nostro settore con gli scioperi “selvaggi” sarebbe colpa nostra perché a nome delle “municipalizzate” dei trasporti  non abbiamo voluto concludere prima il contratto di lavoro.   Evidentemente  il prof. Alesse ha dimenticato che se lo avessimo fatto alle condizioni che ci venivano  sottoposte fino a qualche tempo fa, tutte le aziende dei trasporti pubblici locali, e non solo quelle della Campania, avrebbero già chiuso i battenti, schiacciate dai tagli alle loro risorse che le regioni hanno operato, spesso  dalla sera alla mattina, e da un costo del lavoro che sotto il cappello di piombo del “contratto unico della mobilità" sarebbe schizzato al livello dei costi dei ferrovieri di Trenitalia. Dubitiamo molto che la ricetta del “libero mercato” invocata da Alesse sia una soluzione plausibile”   Marcello Panettoni  ha presentato ai Deputati la fotografia del settore sulla base dei dati puntuali ed esaustivi monitorati da ASSTRA,  e ha indicato su richiesta della Commissione Trasporti presieduta dall’On. Meta,  le priorità assolute da affrontare nell’immediato:   “Certezza di regole e di risorse disponibili, tirando fuori dalle secche spaventose in cui è andato ad incagliarsi il settore dei trasporti pubblici locali a 16 anni da una riforma sbandierata ma mai portata a termine”.   Questo è il punto di partenza  secondo Panettoni per far risalire la china ai trasporti pubblici locali del paese.   “1200 imprese di cui il 50 per cento con meno di 5 dipendenti, più di 20 modifiche legislative in 10 anni, un referendum popolare, diversi interventi della Corte Costituzionale, taglio del 15 per cento delle risorse pubbliche nell’ultimo triennio, un ricorso alla Corte Costituzionale contro il neonato Fondo Nazionale Trasporti per far saltare il vincolo delle risorse al trasporto pubblico; inadeguatezza dell’attuale Fondo nazionale a cui mancano ancora circa 1,5 miliardi di euro per il funzionamento minimo dei servizi su tutto il territorio; investimenti per infrastrutture e rinnovo del parco mezzi a fari spenti da anni, conseguente impennata dell’età media del parco mezzi (12 anni contro la media europea di 7 anni) evasione tariffaria al 20% che succhia le risorse (450 milioni di euro l’anno) equivalenti finanziare l’acquisto di 2000 autobus nuovi o un rinnovo e mezzo del contratto di lavoro della categoria; diverse regioni ed enti locali che pagano a babbo morto i corrispettivi dei contratti di servizio generando un ulteriore indebitamento delle aziende con le banche (oltre 100 milioni di interessi buttati al vento ogni anno).   Questa è la realtà con cui la politica deve confrontarsi oggi per non ripetere gli errori del passato.   Per uscire dall’emergenza Panettoni ha chiesto che “si riprendano le fila della riforma del 1997 e del regolamento europeo 1370 dicendo basta alla schizofrenia legislativa che s’è scatenata sul TPL da anni, favorire le aggregazioni tra le aziende ed i partenariati pubblico-privato, qualificare i trasporti come servizi pubblici essenziali ed attribuire loro di conseguenza un privilegio generale sui crediti vantati dalle aziende, come per la sanità ed i rifiuti, ricorrere ai fondi FAS da parte delle regioni che ne fanno richiesta per coprire i debiti pregressi che hanno con le aziende di trasporto.   Passare il prima possibile ad un sistema di finanziamento basato sui costi standard, per avviare un percorso vero di efficienza del settore.  Per questo Panettoni ha consegnato in anteprima alla Commissione Trasporti il documento ASSTRA “per individuare i costi standard del settore, un documento che è una proposta concreta per uscire dalla logica dell’assistenzialismo e dalle secche dei costi storici, ma evitando che i costi per far girare i mezzi pubblici non diventino una specie di lotteria,  basata su rigidi algoritmi che funzionano bene per gli autobus disegnati nei blocchi notes ma non quelli circolanti sulle strade coi passeggeri a bordo”.

Left Menu Icon