BARTOLOMEO GIACHINO, CONSIGLIERE DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, MAURIZIO LUPI

L’intervista di TTS a Giachino: “Ministero sostenga lo sviluppo degli ITS”

L’intervista di TTS a Giachino: “Ministero sostenga lo sviluppo degli ITS”

TTS Italia è l' Associazione Nazionale della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza, che ha la missione di promuovere lo sviluppo e la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Trasporto in Italia. Priorità a Uirnet, e-call, sportello unico doganale e alla diffusione delle scatole nere

Sostegno con fondi pubblici allo sviluppo di alcuni sistemi tecnologici che renderebbero il settore dei trasporti più competitivo, influendo in modo benefico sull’intero sistema Paese. E’ questa l’indicazione che arriva da Bartolomeo Giachino, consigliere del ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, ex- sottosegretario e Presidente della Consulta dell’autotrasporto. In questa intervista per TTS Italia detta anche le priorità: Uirnet, E-call, Sportello unico doganale e diffusione delle scatole nere. Il tutto tenendo conto della continuità territoriale e dell’interfaccia tra sistemi pubblici e privati.   Consigliere Giachino, durante il suo intervento al convegno organizzato da TTS Italia lo scorso luglio alla Camera dei Deputati, Lei ha detto: “Consiglierò al ministro Lupi di avviare un tavolo sui trasporti e la logistica che lavori sulle scelte da fare immediatamente per mettere in moto il cambiamento”. Lo ha fatto? Il ministro che cosa ha risposto?
Certamente. Credo in quello che dico e ci lavoro coerentemente. A fronte delle molteplici divisioni tra la Camera e il Senato sulla riforma dei porti, la necessità di intervenire organicamente sulla distribuzione urbana delle merci, la crescente esigenza dell'utilizzo delle tecnologie per migliorare l'efficienza della mobilità delle persone e delle merci, credo che un Tavolo che sostituisca la Consulta dei trasporti e della logistica in grado di fare una graduatoria condivisa de lle priorità sia nell'interesse del Paese e della sua ripresa economica e sociale. A mio parere occorrerebbe sistemare la norma sui sistemi logistici portuali, inserendo il riconoscimento del ruolo degli interporti e delle Regioni, consentire a due tre porti principali la sperimentazione di una maggiore autonomia finanziaria, sistemare la norma sui costi minimi con l'accordo tra committenza e autotrasporto e accelerare l’istituzione dello sportello unico doganale.

Il tema delle smart city è molto attuale e la smart mobility rappresenta un asse fondamentale. Come intende muoversi il ministero dei Trasporti nell’ambito dello sviluppo degli ITS (Sistemi di trasporto intelligenti?)
Il ministero sta già svolgendo un’importante opera di diffusione della cultura di innovazione dell'intero settore, azione di sensibilizzazione e di promozione sul territorio che deve essere la base per il rilancio della logistica nel nostro Paese che negli ultimi due anni ha perso peso nel dibattito politico. Per la crescita occorre recuperare la competitività: se da un lato dobbiamo chiedere sempre di più ai privati di sviluppare nuovi modelli di business, dall'altro il pubblico deve immaginare nuove possibilità di governance basate sull'insostituibile apporto fornito appunto dai sistemi ITS. Solo attraverso un processo convergente di questi due fattori potremo recuperare le posizioni che il nostro Paese ha perso nel ranking mondiale. La smart mobility può valere alcuni punti di PIL, ottenibili riducendo le diseconomie, liberando tempo e sviluppando nuove filiere industriali come è ben spiegato nel Piano nazionale della logistica.

L’Italia ha già fatto dei passi in avanti su questo fronte recependo la direttiva europea e pubblicando il decreto attuativo. Il ministero sta procedendo con l’attuazione delle disposizioni contenute nel decreto?
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha confermato il paradigma, consistente nella necessità di “pensare i trasporti” in un modo nuovo, ossia con un approccio di “sistema”, nel quale informazione, gestione e controllo operino in sinergia ottimizzando l’uso delle infrastrutture, dei veicoli e delle piattaforme logistiche, in un’ottica multimodale. Per dare attuazione a quanto premesso il Governo italiano, su delega del Parlamento, ha adottato il Decreto Ministeriale recante “Diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) in Italia” che costituisce la base metodologica ed operativa del Piano di Azione Nazionale sui Sistemi Intelligenti di Trasporto. Il Decreto ITS mostra una volontà palese di favorire tutte quelle azioni che si muovono nella direzione di un approccio sistemico coerente con le iniziative a livello comunitario e che promuovono l’uso e l’apertura del mercato di soluzioni ITS per assicurare l’efficientamento del sistema dei trasporti anche attraverso il ricors o all’intermodalità e all’interoperabilità. Tale approccio, nella visione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è perseguito nel settore del trasporto merci e della logistica, in particolare, con l’implementazione della Piattaforma per la gestione della rete Logistica Nazionale (PLN) Uirnet. Secondo le stime prodotte dal Ministero attraverso l'implementazione e l'utilizzo a regime della PLN sarà possibile contribuire ad abbattere il 20% dei costi complessivi della inefficienza logistica quantificati in circa 40 miliardi come ha confermato la recente direttiva annuale del Ministro Lupi.

Il Piano nazionale sugli ITS sconta già un anno di ritardo rispetto alla scadenza per la consegna a Bruxelles. Quando prevedete il lancio ufficiale?
Il Piano nasce per guidare lo sviluppo di tecnologie ITS in una prospettiva di crescita fino al 2020. La strategia nazionale per gli ITS deve essere fina lizzata ad identificare gli interventi di maggiore efficacia, ai fini di ottimizzare le risorse complessive e raggiungere risultati coerenti con gli obiettivi della politica dei trasporti nazionale ed europea. Su questo punto, il nostro Paese ha visto l’emergere di alcune criticità che, ancora oggi, non permettono di raccogliere i benefici dalle tecnologie implementate, tra cui l’elevata parcellizzazione delle esperienze sul territorio e la conseguente mancata possibilità di integrazione fra i sistemi. Il governo ha comunque ben chiaro questa priorità e sta operando quotidianamente per risolvere quei nodi che ancora impediscono una tempestiva e completa adozione del Piano.

Come sottosegretario ai Trasporti con delega per l’autotrasporto e Presidente della Consulta ha potuto constatare quanto gli ITS siano fondamentali anche per lo sviluppo del trasporto delle merci. Quali sono le azioni che mancano? Quali le indicazioni di q uesto Governo?
Particolare attenzione deve essere data alla promozione dei grandi sistemi di mobilità delle merci che viaggiano su ferro e su nave, senza dimenticare il necessario apporto della gomma in particolare per quanto riguarda l'ultimo miglio e del cargo aereo per comparti cruciali del nostro paese come il Made in Italy e la meccanica di precisione. Ecco, i sistemi ITS debbono essere in grado di accompagnare questo processo aiutando le imprese italiane a competere sui mercati mondiali non in base al costo della produzione ma piuttosto sui driver della efficienza, affidabilità, qualità e puntualità. Il ministero deve guidare questa battaglia promuovendo direttamente con propri fondi progetti di sistema come Uirnet, realizzazioni puntuali come lo sportello unico doganale, servizi di pubblica utilità come e-call in modo da aumentare la sicurezza dei sistemi di trasporto, implementando la norma del decreto liberalizzazioni sull'utilizzo della cosiddetta scatola nera non solo per ri durre il costo delle assicurazioni ma per il recupero di efficienza del sistema logistico, supportando ed indirizzando al meglio l'impiego dei fondi PON in progetti specifici che però debbono sempre e comunque integrarsi nella piattaforma logistica nazionale così come descritta nel Piano Nazionale della Logistica. In questo scenario il ruolo della PLN, che dal punto di vista tecnologico costituisce un sistema ITS su tre livelli (nazionale, regionale e di campo), deve sempre più tendere ad integrare tutti gli attori del sistema nazionale permettendo un’interazione continua e intelligente tra chi gestisce le infrastrutture viarie e logistiche, chi trasporta la merce, chi la carica/scarica e chi la controlla. C'è quindi necessità di muoversi al fine di ottenere la cosiddetta continuità territoriale dei sistemi ITS in grado di realizzare un reale raccordo fra sistema centrale (pubblico) e sistemi locali (privati).

Chi è Bartolomeo Giachino. Piemontese con una lunga carriera nel settore dei trasporti: è stato consigliere di amministrazione nella Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco, dirigente nella Finanziaria E. Breda, consigliere di Vittorio Ghidella in Fiat, dirigente in TNT e componente del CNEL, designato da Confetra. Nel 2008 è stato nominato da Silvio Berlusconi Sottosegretario ai Trasporti, ruolo che ha ricoperto fino al 2011. Nel 2009 è diventato Presidente della Consulta dell’autotrasporto. Con Decreto del 19 giugno 2013 è stato nominato Consigliere del Ministro dei trasporti, Maurizio Lupi.

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