Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sul suo blog: "Non si vive solo di Alta velocità. Ora la priorità è il trasporto regionale"

Ancora Enrico Rossi: “Non si vive solo di Alta velocità”

Ancora Enrico Rossi: “Non si vive solo di Alta velocità”

"Everything is ok. Va tutto bene. È così che rispondono gli americani, quando non vogliono impegnarsi, a chi gli domanda come vanno le cose. Così, ma anche peggio, è capitato a me dopo che ho posto al governo e al Parlamento alcune questioni sulle politiche del trasporto regionale ferroviario"

Sempre sui treni regionali il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi espone il suo pensiero in una lunga nota pubblicata sul blog. Perché se qualcuno crede che ciò che ha dichiarato venerdì sia stato solo uno sfogo, uno scatto d’ira, una reazione passeggera, momentanea, giusta quanto si vuole ma destinata a non avere sviluppi, sappia che si sbaglia. Enrico Rossi sembra essere molto ostinato e avverte tutti: "Questa mia battaglia per i treni regionali continuerà…"   1 – Ho denunciato che si è voluto fare un regalo scandaloso di 70 milioni di euro a NTV e Trenitalia. L’unica risposta che ricevo è quella del sottosegretario D’Angelis che, burocraticamente e un po’ pudicamente, dice che è stato un atto dovuto, perché NTV si è rivolto all’Autority e che quindi il suo Ministero non ha colpe. Grazie per la risposta, ma non basta perché questo è un governo politico che deve assumersi le sue responsabilità, motivatamente. Perché è stato fatto questo regalo? Quali sono le reali ragioni?
Abbiamo il diritto di saperlo e se non ci convincono chiederemo che il Parlamento intervenga e che la politica faccia valere le sue prerogative.   2 – Ho chiesto che gli utili delle Ferrovie dello Stato – 380 milioni nel 212 – siano tutti investiti sulla rete ferroviaria regionale, mantenendo una promessa che era stata fatta quando fu deciso di dare il via agli investimenti per l’Alta Velocità (AV).
Su questo punto non ho ricevuto nessuna risposta, come se fosse un argomento scabroso, come se le reti regionali fossero già adeguate alle esigenze e come se non ci fossero ancora tratte a binario unico in molte parti d’Italia, Toscana compresa. Penso alla linea Pistoia-Lucca-Viareggio o alla Siena-Empoli, per dire soltanto quelle più frequentate. Tutto ciò mentre si continua a spendere sempre di più sull’AV, dove mi risulta si sia raggiunta la stratosferica cifra di 90 miliardi. E ne serviranno ancora. 3 – Ho rilevato che una legge, la 98/2011 all’art.21 comma 4, è rimasta inapplicata da due anni, perché non è stato emanato il decreto da parte del Ministero. Su questo punto è seguito un sovrano il silenzio. Quasi fosse politicamente scorretto porre il problema di applicare un dispositivo di legge che doveva essere in vigore dal dicembre 2011 e che ha istituito una sovrattassa sui treni dell’AV per finanziare il trasporto regionale, invece si è aperto un dibattito che, mi limito a registrare, non si aprì quando il governo obbligò le Regioni ad aumentare i biglietti per i pendolari del trasporto regionale. Tutto ciò mentre aumentano i treni per l’AV, passati sulla tratta Milano-Roma dalle 17 corse del 2007 alle 84 del 2012, e si tagliano gli interregionali e i regionali, nonostante ci sia una crescita dei viaggiatori che usano questo servizio. Viene così occultata o strumentalmente dimenticata una semplice realtà quantitativa ancor prima che sociale e politica. I pendolari regionali sfiorano i 3 milioni al giorno e sono in aumento a causa della crisi. Mentre, secondo i dati di Legambiente, quelli che usano i treni veloci sono poco più di 40mila. 4 – Conclusioni. Siamo di fronte ad una grande ingiustizia: il trasporto regionale ferroviario che riguarda milioni di lavoratori e studenti è abbandonato. A livello centrale se ne occupano solo quando c’è da tagliare i finanziamenti o per decidere l’aumento dei biglietti. Siamo di fronte ad un evidente violazione del diritto sociale alla mobilità.
Ora è il momento di fare del trasporto locale su ferro una grande questione nazionale, prima che sia troppo tardi e che la rabbia dei pendolari, già così grande, superi ogni limite e sconfini ancora una volta nella sfiducia verso la politica e le istituzioni.   5 – Qualcosa di personale. Sabato molti giornali hanno parlato di un mio sfogo, di uno scatto d’ira, come a dire una reazione passeggera, momentanea, giusta quanto si vuole ma destinata a non avere sviluppi. Chi pensa così si sbaglia, mi conosce poco. Infatti sono molto ostinato. Avverto tutti: questa mia battaglia per i treni regionali continuerà con sempre maggiore impegno, sia come governo regionale assieme all’assessore Vincenzo Ceccarelli, sia nei confronti del governo nazionale e del Parlamento. A tutti i parlamentari eletti nella nostra regione invierò una lettera ponendo questi quesiti. Sono sicuro che mi risponderanno e che si impegneranno per trovare le soluzioni più adeguate. Vedremo. Vi terrò informati.

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