APS-HOLDING Il sindaco motiva la necessità della fusione con la crisi dell'azienda

Padova: «O con BusItalia o in liquidazione»

Padova: «O con BusItalia o in liquidazione»

«L'alternativa era tagliare le buste paga dei dipendenti». Ivo Rossi questa volta non le manda a dire. Il vicesindaco reggente non ha per nulla apprezzato le polemiche innescate dal centrodestra

«L'alternativa era tagliare le buste paga dei dipendenti». Ivo Rossi questa volta non le manda a dire. Il vicesindaco reggente non ha per nulla apprezzato le polemiche innescate dal centrodestra e dai sindacati sulla fusione tra Aps holding e Busitalia. Fusione che farà diventare la nuova azienda del trasporto pubblico padovano e rodigino una controllata di Ferrovie dello Stato. Busitalia infatti è di proprietà di Fs. «Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà – scandisce il primo cittadino – quest'anno abbiamo chiuso il bilancio 2012 con un passivo di 2 milioni e mezzo di euro. Chi polemizza forse ignora che la legge prevede che le aziende pubbliche con due anni consecutivi di passivo sono destinate a veder messo in gara il servizio gestito, oppure a finire in liquidazione». «Se vogliamo lasciare in vita Aps e allo stesso tempo tempo farla tornare in pareggio con il bilancio, la strada è solo una: tagliare del 15% i salari di tutti i dipendenti. I sindacati non vorranno certo questo?» dice ancora l'esponente del Partito democratico. Questa operazione però, secondo il centrodestra, fa venire meno la padovanità di un'altra "municipalizzata". «L'unica cosa che viene meno è la padovanità dei debiti – sbotta il vicesindaco -. Io credo che queste cose debbano essere affrontate con un po' di serietà. Quelli dell'opposizione, invece di polemizzare, presentino una proposta alternativa, io sono disponibile a prenderla in considerazione. Se si resta fermi, si rischia di finire come a Genova, dove da giorni non gira un autobus in tutta la città, l'azienda di trasporto pubblico è praticamente al collasso e il Comune non vuole mettere i 10 milioni di euro necessari per ricapitalizzarla». Ed è curioso scoprire che nella città della Lanterna a scalpiate per acquisire Amt sia proprio Busitalia. «So che ci sono delle polemiche anche sui rapporti di forza nella nuova azienda – conclude Rossi – ma avere ottenuto il 40% è già un ottimo risultato dal momento che, all'inizio della trattativa, volevano riconoscerci appena il 32%».

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