Negli anni ‘70, la città di Copenhagen prese la decisione di cambiare. Colpita dalla crisi energetica mondiale e sulla scia di un nuovo e stimolante movimento ambientale, la capitale danese perseguì una nuova politica rivoluzionaria che garantiva ai ciclisti gli stessi diritti dei conducenti dei veicoli a motore. La transizione non fu senza polemiche e molti politici erano scettici riguardo alle implicazioni a lungo termine
Oggi Copenhagen è considerata una delle migliori città al mondo per andare in bicicletta, e le iniziative di mobilità sostenibile ricevono ampio consenso politico. Ogni giorno i ciclisti percorrono 1,2 milioni di chilometri, con il 36% che si reca al lavoro o a scuola in bicicletta. Un altro 28% utilizza i trasporti pubblici, mentre un 7% va a piedi. La città offre 346 km di piste ciclabili separate dalla carreggiata e oltre 40 km di percorsi ciclabili verdi. Andare in bicicletta fa risparmiare 90.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno rispetto all’impiego dell’auto.
L’esemplare politica dei trasporti di Copenhagen, che aspira a fare della bicicletta la modalità di trasporto più utilizzata entro il 2015, ha permesso alla città di assicurarsi il titolo di Capitale verde europea 2014.
Tra le celebrazioni previste per l’occasione, Copenhagen ospiterà l’importante evento delle “Giornate della mobilità”, in programma dal 23 agosto al 5 settembre, che includerà conferenze, master class, visite guidate e altro ancora. Tutti i cittadini europei sono invitati a partecipare.
“La nostra visione globale della qualità della vita e della crescita verde rappresenta la pietra miliare del nostro approccio integrato alla mobilità”, afferma il sindaco Morten Kabell, per l’Amministrazione tecnica e ambientale di Copenhagen. “La nostra attenzione punta alla mobilità e all’accessibilità, invece che al traffico e ai trasporti. La nostra priorità è la mobilità verde, che congloba la mobilità pedonale, il ciclotrasporto, i trasporti pubblici, e la razionalizzazione dei sistemi di trasporto di Copenhagen.
Oltre ai miglioramenti a livello infrastrutturale, come la costruzione di ponti ciclabili e autostrade per biciclette, la città ha realizzato un efficientissimo programma di comunicazione, per tenere informati i cittadini e coinvolgerli sul tema della mobilità sostenibile.
Sapendo che molti cittadini non sono fervidi ambientalisti (in un recente sondaggio, solo il 9% degli abitanti ha motivato con considerazioni ambientali la propria scelta di andare in bicicletta), le campagne d’informazione della città si sono concentrate principalmente sull’aspetto pratico, i vantaggi per la salute e i costi inferiori.
Il piano di mobilità urbana sostenibile (SUMP) di Copenhagen ha contribuito sostanzialmente a fissare e conseguire gli obiettivi di mobilità. Il più recente SUMP della città illustra in dettaglio l’approccio integrato alla mobilità sostenibile. “Obiettivo del nostro SUMP è realizzare una città verde e densa, con una migliore offerta di modalità di trasporto verde, influenzando le scelte di mobilità delle persone attraverso incentivi e normative e creando spazio per l’innovazione e le nuove opportunità”, commenta il sindaco Kabell.
“Il SUMP di Copenhagen si è dimostrato uno strumento estremamente valido, che ha contribuito a garantire una migliore integrazione tra trasporto e pianificazione urbana, oltre a coinvolgere in maniera più strutturata i soggetti interessati al processo di pianificazione.”
Forse il miglior lascito alla città, un tempo congestionata dal traffico e oggi paradiso dei ciclisti, è il neologismo “Copenhagenizzazione”, termine usato in tutto il mondoper descrivere quelle città che si sviluppano sempre più a misura di ciclista.
La città, Capitale verde europea 2014, offre un esempio importante di come politici e semplici cittadini possano associarsi per creare migliori modalità di trasporto urbano e un centro città più piacevole – in grado ispirare tutte le altre città del mondo.