Un treno svizzero a tutela dell’ambiente

Un treno svizzero a tutela dell’ambiente

Se guardando dal finestrino del treno state osservano maestosi ghiacciai, versanti innevati coperti di boschi, paesi dai campanili aguzzi, e ogni tanto vedete far capolino qualche daino, e se riuscite

Se guardando dal finestrino del treno state osservano maestosi ghiacciai, versanti innevati coperti di boschi, paesi dai campanili aguzzi, e ogni tanto vedete far capolino qualche daino, e se riuscite a vedere contemporaneamente il cielo sopra di voi e la valle al di sotto, siete probabilmente su uno dei famosi 'trenini rossi delle Alpi'.   Poche opere ingegneristiche fatte dall'uomo, infatti, sono così ben integrate nella natura quanto la Ferrovia retica, circondata dalle montagne dei Grigioni, in Svizzera.   Il paesaggio è uno dei più belli al mondo, ma la sua vera particolarità è quella di essere stato rimodellato dalla strada ferrata con ''impatto zero'' sin dal lontano 1889, anno di apertura della prima tratta ferroviaria.   Un'opera pioneristica, per i tempi, ma anche avveniristica, in chiave ambientale. Il trenino rosso, lungi da puntare sull'alta velocità, è definito ''L'espresso più lento del mondo'' per scelta progettistica. Ad esempio i binari, a scartamento ridotto, sono larghi appena un metro e hanno permesso di scavare un tracciato meno largo, per tutelare i versanti, e di contenere i costi. E la minore velocità si traduce soprattutto in minor impatto acustico.

Soluzioni che, insieme alla valorizzazione del territorio, la cui economia si regge sul turismo e sul trasporto degli abitanti, sono valsi alla Ferrovia e alla relativa tratta di montagna l'inserimento nel patrimonio dell'Unesco dal 2008.

Lo sono quale ''esempio tecnicamente avanzato di gestione del paesaggio di alta montagna e come ferrovia a scartamento ridotto più spettacolare del mondo''. In un contesto del genere, quindi, è naturale l'affermazione che "la vacanza comincia in treno": una frase che racchiude tutta la filosofia vincente che ha portato e porta tantissima gente a salire sui 'trenini rossi' per arrivare alle loro mete turistiche, o addirittura a mettere il viaggio in treno proprio al centro della vacanza. Quando ambiente e tecnologia coincidono, infatti, il treno non rappresenta più solo un mezzo di trasporto. Chiedete pure agli svizzeri: vi diranno che per loro è ''un vanto''.   I gioielli del circuito alpino che si snoda per 385 km, e che si interseca, dall'Italia, con i treni provenienti da Bologna, Tirano (via Milano), Venezia, ma anche da Lugano in pullman, sono innumerevoli: il 'trenino rosso', che è dotato di carrozze con finestroni terra-cielo, passa in mezzo a vallate da cartolina, lambisce il Parco nazionale svizzero, passa su viadotti aggrappati alla roccia e in tunnel ricurvi, arriva in stazioni montane lambite, a poche decine di metri, da grandi piste da sci sulle quali i viaggiatori arrivano direttamente dal treno (infatti viaggiano con caschi e scarponi).   Il 'trenino rosso' sale, senza alcuna cremagliera, fino ai 2.253 metri dell'ospizio Bernina, il punto più alto raggiunto da una ferrovia tradizionale. O sull'Alp Grum, raggiungibile solo sulla strada ferrata, di fronte al maestoso ghiacciaio del Morteratsch. Un ex rifugio ristrutturato con sapienza e propenso a ogni cura per i suoi ospiti.   St. Moritz, invece, non ha bisogno di presentazioni, dato che è la località che si fregia di aver ''inventato il turismo invernale''. Una cittadina dalla rinomata aria frizzante, frequentata dagli amanti dello sci, nota in tutto il mondo per l'altissimo livello alberghiero e per il luxury. Se invece amate le località meno roboanti, Coira (sede delle Ferrovia Retica) fa per voi. Tipica cittadina svizzera, è anche il più antico insediamento della Confederazione elvetica, abitata stabilmente sin da 3mila anni prima di Cristo.

Ma non sono le città i luoghi più sorprendenti. E non sono nemmeno il punto d'arrivo. Perché nei Grigioni la vacanza è già durante il viaggio.

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