Lo speciale di Davide Mancino per Wired Italia

La passione italiana per l’auto è finita?

La passione italiana per l’auto è finita?

Siamo il paese con più mezzi procapite d’Europa, ma ora siamo a un picco. Brutte notizie per l’industria, ma ottime per le città

Lasciamo perdere la pizza e il calcio; lasciamo stare persino le donne. Se c’è una cosa che gli italiani amano sono le auto. Non importa che altri paesi siano più ricchi, quando si tratta di macchine la classifica è impietosa.   Secondo il rapporto TERM 2013 della European Environment Agency nel nostro paese ce n’erano poco più di tre ogni cinque abitanti (dati 2011), e né Germania né Francia, né Spagna o Regno Unito riescono a starci dietro.   Ma quali sono gli effetti sulla mobilità urbana, e come ci confrontiamo davvero con le altre nazioni europee? Nonostante la macchinofilia italiana, mostrano i dati del rapporto, l’uso di questo mezzo di trasporto non è così elevato come ci potrebbe aspettare.   Tedeschi, inglesi e francesi, pur con un numero inferiore di auto ogni 1.000 abitanti, tendono a usarle più di frequente per i loro spostamenti. Italia e Spagna, poi, condividono in particolare due elementi: l’elevato uso di autobus e – pare – una certa diffidenza verso i treni. Learn About Tableau         Certo scegliere se usare o meno l’auto (per non parlare di acquistarla) dipende da tanti fattori diversi: livello di sviluppo economico, cultura, geografia del territorio.   Contano molto anche i trasporti pubblici. Se muoversi è una necessità – per lavoro o per studio – quando decidiamo come farlo non possiamo che chiederci: mi converrà prendere il treno, sapendo già che rischio di arrivare in ritardo? O forse l’autobus, che pure è così scomodo? O allora è proprio meglio l’auto?   Ogni giorno prendiamo decisioni come questa, e per capire la diversità di risultati qualche indizio arriva dallo stesso rapporto TERM.   Gli autori, in particolare, hanno considerato tredici città europee, da Torino a Berlino, fino a Parigi, Madrid e Stoccolma, per vedere in che modo si muovono i loro abitanti. A piedi e in bici, con il trasporto pubblico, o con altri mezzi a motore? Learn About Tableau     Da un lato scopriamo che Torino, Vienna e Stoccarda sono città in cui si cammina (e si va in bici) davvero poco; circa un quarto degli spostamenti avviene in questo modo. Sorprende meno sapere che ad Amsterdam il dato è molto più alto (56%), ma anche Valencia e Barcellona non se la cavano male e restano intorno al 45%.   Chi invece primeggia nell’uso di mezzi a motore (senza considerare il trasporto pubblico) sono i viennesi. Due su tre si spostano così, mentre a Torino sono circa la metà.   Il trasporto pubblico la fa da padrone a Madrid, dove viene usato quasi da un abitante su tre; un valore che per i torinesi – a metà classifica – scende a uno su cinque. Learn About Tableau     Ma cos’è che rende più verdi gli spostamenti? Secondo il rapporto le aree urbane sono quelle in cui camminare, usare trasporti pubblici o la bici è più comune, almeno rispetto a quelle non urbane. Nelle città più grandi tende a esserci un minor uso di auto mentre, più in generale, aumentano gli spostamenti con mezzi sostenibili.     Anche la facilità di accesso ai mezzi pubblici varia molto da città a città. Quanto sono accessibili, per esempio, in alcune fra le principali città europee? Learn About Tableau     Sembra anche che in alcune città come Stoccolma (o nell’area di Parigi) sia diminuito l’uso di auto in favore di mezzi non a motore: un cambiamento – anche se di lieve entità – che sembra essere in corso anche nella stessa Torino.   Nonostante la passione degli italiani per le auto, la loro diffusione pare ormai aver raggiunto un picco. Se quello che sta succedendo a Stoccolma o Torino è il segnale di un fenomeno più ampio, in qualche anno il modo in cui ci spostiamo ogni giorno potrebbe davvero cambiare in modo radicale.   @davidemancino1 This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.

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