La Gallery riportata da Repubblica

Facce da ciclisti, la mobilità dal volto umano in un album di figurine

Facce da ciclisti, la mobilità dal volto umano in un album di figurine

La raccolta sarà presentata domani 7 giugno al MAXXI di Roma. "Un tributo alla moblità sostenibile, mettendo in primo piano i protagonisti degli spostamenti più che il mezzo". Sabato 14 giugno a Roma la festa nazionale dei ciclisti urbani. La racconta l'ideatore dell'album

IL PRIMO album delle figurine dei ciclisti urbani nasce per strada, guardando i volti e l’aspetto delle persone in sella a una bici. Quando provo a immaginarli lontani dal loro veicolo non trovo, lombrosianamente, elementi somatici particolari, tratti distintivi che possano indicare l’appartenenza a una categoria precisa. E infatti, com’è ovvio che sia, non sono una specie a se stante, sono studenti e manager, single, madri e padri di famiglia, liberi professionisti, precari e impiegati, rivoluzionari e conformisti, giovani e attempati. Persone come tante, insomma, che hanno orari da rispettare, obbligate a un abbigliamento formale, con una spesa da fare, bollette da pagare, bambini da accompagnare a scuola…   Potendoli osservare tutti insieme, davanti agli occhi si presenterebbe uno spaccato della popolazione di un centro urbano, talmente eterogeneo da accogliere al suo interno tutta la biodiversità possibile espressa dagli abitanti di una città.   SFOGLIA LA FOTO GALLERY   Questa immagine – che naturalmente in città è frammentaria, visto che ognuno pedala per la sua strada – ho cercato di ricomporla artificialmente insieme al fotografo Andrea Romagnoli, incorniciando in rettangolini di carta adesiva e appiccicando all’interno della stessa raccolta quei cittadini che si spostano a pedali e trasformandoli in testimonial di uno stile di mobilità assai meno banale e snervante di quello motorizzato.

E così ecco l’idea dell’album di figurine (domani alle 19.30 verrà presentato al MAXXI di Roma – info su velolove.it) che punta l’obiettivo sulle facce, mette le bici in secondo piano, suggerisce una mobilità dal volto umano.   Ribadisce, con ironia e semplicità, che i protagonisti degli spostamenti sono sempre le persone e non i veicoli, che il fine (l’efficienza e la qualità dei trasporti) conta più del mezzo utilizzato, che una città dove è facile muoversi con le proprie gambe e con il bus è sicuramente accogliente, sana, sicura, gradevole. Un tema, quest’ultimo, che sarà anche il filo conduttore di #VeloLove, la festa nazionale dei ciclisti urbani in programma a Roma sabato 14 giugno.

Nell’album, insomma, non c’è l’intento autocelebrativo di una tribù di utenti della strada, il desiderio di eleggere le due ruote a feticcio di una crociata luddista contro le macchine e nemmeno la voglia di dimostrare che i frequent biker siano eroi o persone dotate di chissà quali poteri.   Non è affatto detto, anzi, che i ciclisti urbani siano nel complesso migliori di chi ciclista urbano non è. E’ certo, invece, che il loro stile di mobilità – come quello dei pedoni e dei passeggeri del trasporto pubblico – sia migliore di altri, perché è un modo di muoversi che non produce vantaggi solo per il singolo, ma per la collettività.   Non a caso sfogliando l’album viene da pensare che magari non è bello andare in bici, ma si è belli andando in bici: E’ una bellezza che non riguarda la singola persona, ma l’estetica dello spazio urbano dove le piazze tornano a essere punto d’incontro e non di scontro, parcheggio, traffico.

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