Considerato dall’esterno, il denominatore comune della mobilità tra Copenhagen, Brest e Salonicco potrebbe non essere così evidente nell’immediato
Copenhagen è la città del ciclismo urbano più acclamata, una città così intrinsecamente connessa alla bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile da vedere la nascita del termine “Copenhagenizzazione”, che descrive quelle città sempre più a misura di ciclista. La città francese di Brest ha collegato il trasporto ad altre tematiche sulla sostenibilità, mentre Salonicco è un’area urbana intrappolata nel bel mezzo di un ciclo di austerità di vasta portata. La risposta è che queste città così diverse dal punto di vista geografico, sociale ed economico sono riuscite tutte quante a migliorare il proprio sistema di trasporto adottando strategie modellate sul concetto di piano di mobilità urbana sostenibile (SUMP). Queste strategie, concepite attraverso un approccio integrato alla pianificazione, definiscono una serie di misure interconnesse volte a soddisfare le esigenze di mobilità odierne e future di cittadini e imprese. La volontà di Copenhagen di partire dal proprio successo si riflette nella strategia di trasporto. Per Brest, la modifica al piano di mobilità urbana ha permesso di identificare settori di miglioramento. Infine, il SUMP di Salonicco guida adesso l’assegnazione delle risorse durante un periodo di profonda recessione. Copenhagen puntava ad ottenere un aumento del 14% negli spostamenti in bicicletta, e fino al 50% entro il 2025. Uno dei modi più interessanti per incoraggiare i cittadini a usare la bicicletta era il potenziamento delle piste ciclabili nel centro città. La strategia di trasporto ha contribuito a garantire l’impegno politico, componente indispensabile per realizzare il necessario cambiamento infrastrutturale. Nel 2010 l’agglomerazione di Brest ha deciso di rinnovare contemporaneamente la strategia di trasporto, l’uso del territorio, l’edilizia abitativa e i piani climatici ed energetici. Tale approccio integrato auspicava una maggiore coerenza, grazie alla definizione di misure sostenibili per la città, e la cooperazione tra dipartimenti. La revisione dei quattro piani ha portato a cambiamenti qualitativi nel sistema dei trasporti, con la definizione di nuove misure. I cittadini sono stati anche coinvolti a vario titolo, ad esempio attraverso una consultazione pubblica di cinque settimane e durante le fasi finali del piano. Il SUMP di Salonicco risponde alla sfida di un percorso realizzabile per il trasporto sostenibile, con un budget molto limitato. La città si è dovuta confrontare con la cancellazione della spesa pubblica, mentre questioni come l’aumento del traffico e la mancanza di una pianificazione coordinata della mobilità vanno avanti inesorabilmente. Utilizzando il finanziamento della Commissione europea, l’amministrazione di Salonicco ha realizzato il SUMP con circa 125.000 euro. Il denaro è stato speso per consulenze, acquisizione di dati e materiale promozionale, nonché per agevolare la partecipazione dei soggetti interessati. Il SUMP definitivo consiste di 12 provvedimenti da attuare entro il 2022. Uno dei principali vantaggi del concetto di SUMP risiede nella sua flessibilità. Come è stato illustrato nei casi menzionati, non riguarda unicamente le città che si impegnano per una mobilità sostenibile, né tantomeno la tutela di città virtuose che cercano di fare ancora meglio. Le strategie di trasporto integrate nel concetto di SUMP sono personalizzate in funzione delle esigenze e delle realtà di ciascuna municipalità, per consentire alle aree urbane di divenire luoghi in cui cittadini e imprese desiderano vivere e operare.