Trasporti, sulle tariffe nuovo attacco a Rfi

Ntv, dopo il piano il nodo dell’aumento

Ntv, dopo il piano il nodo dell’aumento

Eventuali decisioni in merito a un possibile aumento di capitale di Ntv saranno prese solo dopo aver esaminato il piano industriale. Lo ha detto ieri Gaetano Miccichè, direttore generale di

Eventuali decisioni in merito a un possibile aumento di capitale di Ntv saranno prese solo dopo aver esaminato il piano industriale. Lo ha detto ieri Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo, uno dei principali azionisti e creditori della società: «Una volta che avremo questo piano industriale – ha affermato – capiremo se servirà dell'equity, cosa servirà a livello di piano finanziario nella sua interezza e decideremo».   Comunque, ha tenuto a sottolineare il banchiere, «sono certo che poi tutti i soci decideranno in pieno accordo». A conferma della fase interlocutoria, ieri Gian Maria Gros-Pietro ha detto che per ora nessun dossier Ntv è finito sul tavolo del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, di cui è presidente. ol nuovo piano, ha aggiunto sempre Miccichè, «si determinerà dopo avere chiarito che tipo di proventi ci saranno per effetto dei treni a basso consumo di energia e dopo i risultati dell'authority in base all'adeguamento delle tariffe con il nostro principale concorrente».   Un tema, quest'ultimo, su cui si è espressa Ntv, con una nota pubblica sul proprio sito Internet: «Dove sono i costi di Rfi che giustificano un così alto livello dei pedaggi Alta velocità in Italia?».   È la domanda che Ntv fa all'Authority dei trasporti nella nota, evidenziando che: «se è vero, come finalmente ammette, che il debito per la costruzione dell'infrastruttura sia stato assorbito dallo Stato italiano, non si capisce come mai per il residuo di 4,2 miliardi di euro, Rfi faccia pagare una tariffa Av al km solo di poco inferiore a quella media francese, quando invece il gestore transalpino Rff ha un livello del debito (non finanziato dallo Stato francese) pari a 36 miliardi di euro, e oneri annui per interessi pari a 1,35 miliardi (contro i soli 64 milioni di oneri finanziari su debiti in capo a Rfi)».   Ntv afferma inoltre che «gli oneri in capo a Rfi non riguardano la linea Firenze-Roma, realizzata negli anni Settanta e Ottanta. È proprio per questa ragione che la maggiorazione tariffaria per l'Av non si applica in questo caso. E quindi, di nuovo le mele con le pere, non si può mescolare questa linea, come fa FS, con quelle di più recente completamento (AV) per dimostrare che la tariffa media a carico delle imprese ferroviarie utilizzatrici sia la più bassa d'Europa».

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