L'analisi del Sole24ore

La frenata del trasporto pubblico spinge il traffico auto

La frenata del trasporto pubblico spinge il traffico auto

In generale è difficile, se non impossibile, trovare alcuni segnali confortanti nella parte dell'indagine sull'Ecosistema urbano riguardante la mobilità

Esaminando i dati del settore più “pesante”di tutti, con una serie di indicatori che contano per il 35% del totale, si scopre la coincidenza negativa di due aspetti: da un lato il calo nell'offerta di trasporto pubblico locale, legata alle riduzioni di servizi adottate dai Comuni a fronte di trasferimenti statali tagliati, dall'altro l'ulteriore aumento del già insostenibile tasso di motorizzazione, cioè di automobili circolanti, con medie che vanno oltre il doppio rispetto a quanto avviene in capitali straniere come Berlino, Parigi e Londra.   Sempre mantenendo il parallelo con altre nazioni europee, va riconosciuto che gli abbonamenti al trasporto pubblico – almeno nelle aree maggiori – costano meno in Italia che altrove: lo rivela un articolo del Sole 24 Ore, nell'edizione dello scorso 6 ottobre. In effetti, se un “tesserino” annuo integrato bus-metropolitana costa quasi 1.500 euro a Londra, 710 a Berlino e 680 a Parigi, la somma scende drasticamente a Milano (330), a Torino (310) e soprattutto a Roma (250): e dire che per vaste dimensioni proprio la capitale si avvicina di più alle città straniere citate. Risulta, inoltre, che in Italia è particolarmente “intricata” la giungla delle agevolazioni. Insomma, viaggiare in autobus o con la metro, da noi, è assai meno oneroso che altrove, almeno sul fronte abbonamenti. Ma probabilmente i cittadini sarebbero disposti a sborsare di più in cambio di un servizio con maggiori caratteristiche di rapidità, puntualità ed efficienza, in strade almeno in parte decongestionate dal traffico.   L'indicatore con il peso più consistente, nello studio di Legambiente e Ambiente Italia, è quello dell'utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini, sul quale, come nel caso dei rifiuti solidi urbani, hanno un'incidenza importante sia la “quota” di pendolarismo sia le presenze turistiche. Resta forte la differenza tra città grandi (oltre 200 mila abitanti), medie (tra 80 mila e 200 mila) e piccole (sotto gli 80mila). Nelle prime, in un anno ogni abitante compie in media 224 viaggi a bordo di un mezzo pubblico; si scende (sensibilmente) a 72 per le medie e a 38 per le piccole. Con 592, Venezia conferma il primato assoluto, seguita da Roma, Milano, Trieste, Bologna e Genova. Subito dopo, come prima delle “non grandi”, c'è la piccola Siena, che da anni manifesta questa eccellenza.   La stessa città toscana è addirittura quarta nella graduatoria assoluta se si passa a parlare di offerta di trasporto pubblico, che si ricava con i chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente. Un indice in ribasso, come si diceva: Milano è prima, con un valore di 85, seguita da Venezia e Roma.

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