Il contenzioso sui pagamenti del periodo 2006-2010 nella ricostruzione della Redazione Cronaca del Corriere della Sera di Roma

Atac nel caos per i debiti con Tpl: scatta pignoramento da 77 milioni

Atac nel caos per i debiti con Tpl: scatta pignoramento da 77 milioni

Bufera sui conti della municipalizzata: il Comune si oppone al provvedimento e Marino porta i documenti in Procura

Maxi-grana per l’Atac: all’azienda è stato notificato un pignoramento di 77 milioni di euro per un contenzioso con il Consorzio Tevere TPL relativo al periodo 1 gennaio 2006-31 dicembre 2010.   La vicenda riguarda il contratto di servizio che Atac aveva stipulata con il Consorzio Tevere TPLe per il quale quest’ultima aveva chiesto un adeguamento.   Dopo una serie di ricorsi, polemiche e contestazioni si è arrivati alla fine al pignoramento. Misura che il Campidoglio contesta in quanto «il lodo arbitrale è stato pronunciato nel 2009 da arbitri che ritiene privi di potere e non legittimati a giudicare la controversia».   Il Comune ha già presentato ricorso in Cassazione ma, in attesa della sentenza, ha preparato alcune mosse.  Pronta riserva da inserire in Bilancio  La prossima settimana, in assestamento di Bilancio, saranno stanziati e messi da parte i 77 milioni, e stamane il sindaco Marino si presenterà in Procura con tutta la documentazione. Perché il Campidoglio vuole «vedere chiaro» in un’operazione giudicata «opaca».   Il ricorso in Cassazione è basato sul fatto che il lodo arbitrale (avvocati Vincenzo Nunziata, Federisco Tedeschini e Vincenzo Vinti) non era previsto dal contratto di servizio con il Consorzio Tevere TPL e quindi il risultato sarebbe privo di efficacia. «In questa situazione – si chiedono in Comune – perché l’avvocato dell’Atac non ha mai presentato ricorso?». E perché la giunta precedente aveva destinato fra i residui passivi relativi a Consorzio Tevere TPL solo 15 milioni quando stava negoziando per circa 60? Tutti interrogativi che turbano il sindaco Marino e l’assessore alla Mobilità Guido Improta che sperano che la Procura possa dare presto una risposta.    Le polemiche sul possibile aumento dei biglietti  In questo clima si è svolta giovedì 30 ottobre in Campidoglio la riunione fra Marino, Improta e l’ad di Atac Broggi sul piano industriale dell’azienda, che tante polemiche ha già sollevato per il possibile aumento degli abbonamenti. La prima novità è che fra un mese partirà una sperimentazione anti-evasione: su alcune linee, le più significative e frequentate, si potrà salire solo dalla porta anteriore, mostrando ticket o abbonamento. Sulle stesse linee saranno aumentati i controlli. Marino non ha risparmiato frecciate ad Alemanno.   «Con lui l’Atac era tecnicamente fallita. Quest’anno i fondamentali economico-finanziari sono stati tutti riequilibrati. E se il goerno darà risposta positiva alla richiesta di ottenere i fondi Tpl direttamente, possiamo evitare un aumento delle tariffe», ha aggiunto Marino.  «Alemanno pagò un milione il piano industriale»  E il sindaco ha poi precisato: «Il piano industriale di Atac è frutto di lavoro interno, quello di Alemanno fu pagato un milione a un’agenzia esterna». E le polemiche sugli aumenti degli abbonamenti? Risponde Improta: «Il 90% di efficacia del piano poggia sul fondo nazionale trasporti. Poi c’è una seconda gamba del piano che incide in misura inferiore, con il contrasto all’evasione e poi solo come eventuale terza leva l’intervento sull’adeguamento tariffario che vale 20 milioni di euro rispetto a 240 milioni totali». Intanto, sui possibili aumenti le associazioni dei consumatori annunciano una vera e propria mobilitazione.

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