E' quanto si legge in una nota diffusa dal Comune di Genova, azionista unico di Amt, l'azienda di mobilità e trasporti del capoluogo ligure. Secondo l'amministrazione comunale per evitare il fallimento "bisogna garantire l'equilibrio dei conti dell'azienda, che e' e resta pubblica.
"Il Comune – si legge nella nota – ha sostenuto e sostiene Amt con ingenti stanziamenti, maggiori di quelli che altri comuni versano alle proprie aziende. Nel 2014 il Comune di Genova ha contribuito per oltre 34 milioni; per il 2015 ne prevede altri 30. Non e' pensabile – scrive l'Amministrazione comunale – che, nelle ristrettezze di bilancio, il Comune possa ancora aumentare il finanziamento ne' che, per farlo, riduca servizi essenziali per i cittadini o aumenti ulteriormente le tasse. Il Comune ha rispettato alla lettera gli impegni assunti con l'accordo sindacale sottoscritto lo scorso anno. L'accordo prevedeva, nel marzo 2014, l'avvio delle procedure per una gara regionale di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale" ma "i tempi di attuazione della legge regionale lo hanno fatto slittare di almeno un anno. Nel frattempo, pero', Amt deve vivere e anzi consolidarsi per partecipare alla gara.
Nessun lavoratore deve essere licenziato – precisa Palazzo Tursi – ne' dipendente da Amt ne' dalle ditte di appalto. Ci sono tre mesi di tempo per rinegoziare l'integrativo in modo da riequilibrare i conti aziendali. La disdetta formale – conclude la nota – non significa azzerare l'integrativo ma avviare una trattativa tra azienda e sindacati per salvare Amt". Nei giorni scorsi, infatti, ai lavoratori di Amt e' arrivata una lettera in cui l'azienda comunicava la disdetta degli integrativi. Oggi sindacati e dipendenti hanno occupato gli uffici della direzione in via Bobbio, presidiando l'ingresso e provocando disagi al traffico. Nel pomeriggio e' annunciata una protesta a Palazzo Tursi, in concomitanza con la seduta del Consiglio comunale.