Bisognerà fare tutto il possibile per salvare il trenino delle ex Ferrovie della Sardegna per quello che ha rappresentato e ancora rappresenta, per difendere questa tipicità, unica nel suo genere e perché potrebbe diventare un’importante risorsa per l’intero territorio
Un appello corale emerso dalla manifestazione "Quando c’era la littorima", promossa a Nulvi dalla locale Pro Loco e dall’associazione “Su Sidhadu” in difesa di questo piccolo, vecchio, ma importante vettore che rischia di finire in un binario morto. Una giornata per raccontare, celebrare e persino cantare il “trenino verde”. Al centro del dibattito la chiusura della tratta turistica annunciata per il prossimo anno ma anche le difficoltà del territorio legate al trasporto su rotaie e alla possibile soppressione della tratta di trasporto pubblico locale Sassari-Nulvi ultima superstite della storica Sassari-Tempio-Palau. All’incontro hanno partecipato il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau e i consiglieri Alessandro Unali e Michele Asara, l’assessore provionciale Antonio Nieddu e il consigliere Michele Posadinu, i sindaci di Nulvi Mariolino Buscarinu, di Tempio Romeo Frediani e di Osilo Nanni Manca e diversi operatori turistici del territori. Per l’azienda erano presenti Giuseppe Roggero, direttore esercizio Arst di Sassari, Vinicio Tedde e Pietro Pintus mentre alla giornata ha preso parte anche una folta rappresentanza di studenti pendolari e di cittadini. Nel corso dell’incontro, introdotto dalla relazione storica di Vinicio Tedde, è emersa la necessità di mantenere a tutti i costi in efficienza la linea e le sue infrastrutture per fare in modo che la storia bellissima di questo treno possa essere scritta anche in futuro, facendolo diventare un affascinante polo di attrazione turistica. Purtroppo però il quadro descritto dal direttore Ruggero non è confortante, e se non verranno presi al più presto provvedimenti la ferrovia rischia di scomparire. «La nostra regione – ha spiegato Ganau – ha sempre viaggiato a due velocità, anche in tema di trasporti e viabilità, una a Nord e l’altra a Sud. Vorremo poter riequilibrare questa differenza con la consapevolezza che il Sassarese debba poter crescere con il resto dell’isola e colmare così il deficit che oggi caratterizza la Sardegna rispetto al resto d’Italia: una percentuale pari al 70% che differenzia in difetto i sardi sul trasporto locale urbano ed extraurbano. Il trenino verde rappresenta un patrimonio inestimabile da salvaguardare che la Regione oggi ha però difficoltà a sostenere». Le tratte turistiche del trenino verde incidono sul bilancio regionale per una cifra pari a 6milioni di euro ai quali si aggiungono i costi relativi alla manutenzione dei mezzi e delle linee. Secondo Ganau è necessario esplorare tutte le soluzioni possibili, anche quelle private, utili a sostenere e di conseguenza salvaguardare, il progetto del trenino verde per portare nuovi flussi turistici, creando contesti che siano commercialmente sostenibili. Ma dovrà essere naturalmente preservato anche il trasporto pubblico locale sul quale purtroppo sono previsti clamorosi tagli. Eppure, così come accade nel resto d’Europa, il trasporto su rotaie rappresenta una risorsa compatibile da “sfruttare” sino in fondo, favorendo la creazione di un sistema di linee elettrificate. La giornata dedicata al trenino è proseguita nei locali dell’ex convento di Santa Tecla con la proposta gastronomica a tema “Il menù del cantoniere” e con la rassegna artistico musicale che ha visto la partecipazione di Matteo Gazzolo, di Sandro Fresi et Iskeliu Quintet, di Rita Casiddu, Salvatore Delogu, Enzo Mugoni e Tore Senes.