A Milano prosegue il confronto tra azienda e sindacati sul piano di ristrutturazione annunciato da Ntv, la società di Italo. Ieri, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, durante il primo incontro
A Milano prosegue il confronto tra azienda e sindacati sul piano di ristrutturazione annunciato da Ntv, la società di Italo. Ieri, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, durante il primo incontro nella sede istituzionale di Unindustria, l'azienda guidata da Antonello Perricone avrebbe confermato la richiesta di 248 esuberi (su un totale di 1.025 dipendenti) restando però disponibile a proseguire il confronto con i sindacati (sono già stati fissati due nuovi incontri il 19 e il 25 novembre) per trovare una soluzione condivisa, a partire dal possibile ricorso agli ammortizzatori previsti dalla legge. La conferma del numero degli esuberi, arrivata a pochi giorni dal taglio del pedaggio per l'Alta velocità ferroviaria deciso dall'Authority dei trasporti, ha scatenato la reazione dei sindacati. Per il segretario generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano si tratta di una decisione «incomprensibile». «Tutte queste risorse ha attaccato Luciano riferendosi al taglio del pedaggio dovrebbero essere messe a disposizioni del trasporto regionale e non andare a ristorare i conti di un'azienda che conferma imperterrita il numero esorbitante dei licenziamenti». Per la segreteria nazionale dell'Ugl Trasporti se Ntv continuerà ad arroccarsi sulle proprie decisioni «non faremo passi in avanti». L'azienda, sempre secondo quanto riferito dai sindacati, avrebbe sostenuto al tavolo che il risparmio sul pedaggio (pari a poco più di 30 milioni nel 2015 sui 105 attuali) verrà notevolmente ridotto dall'aumento della bolletta energetica che a regime comporterà un maggiore esborso di 18 milioni. Quindi lo scenario non è mutato e per Ntv varrebbe quanto spiegato nei giorni scorsi per rimettere in ordine i conti dopo aver perso nel 2012-2013 complessivamente circa 110 milioni. Ovvero una serie di interventi che si basano su tre pilastri: riduzione del costo del lavoro ed efficientamento dell'azienda, rinegoziazione del debito con le banche (666 milioni) e ricapitalizzazione, battaglia per una piena liberalizzazione del trasporto ferroviario per cui la riduzione del pedaggio è un tassello. E della decisione dell'Autorità ha parlato ieri l'ad delle Fs Michele Elia, sostenendo che la rimodulazione delle tariffe «non ha favorito solo Ntv, ma anche Trenitalia. Penalizzata è Rfi». Quanto alla liberalizzazione, «siamo a favore di quella del trasporto regionale».