“Le due lettere non hanno valenza, né di accordo, né di atto politico – commenta Michele Monteforte, Filt Cgil – vogliono solo sminare lo sciopero, ma non sono altro che letterine di Babbo Natale”
Genova. La revoca della disdetta dei contratti integrativi, arrivata oggi, in duplice lettera, da Comune e Amt, sembra non bastare a sindacati e lavoratori: lo sciopero di quattro ore proclamato per oggi è al momento confermato, salvo evoluzioni dell’ultimo momento. Se davvero avessero voluto puntare all’accordo, è il ragionamento dei sindacati, avrebbero proceduto diversamente, con convocazione ufficiale. Invece la revoca della disdetta, che il 30 ottobre scorso aveva causato lo stato di agitazione dei lavoratori Amt e le conseguenti procedure di raffreddamento per la convocazione dello sciopero, è arrivata via missiva, oggi. “Due lettere – aggiunge Mauro Nolaschi, Faisa Cisal – che lasciano molte perplessità a cominciare dal fatto che la revoca è di fatto una sospensione, con scadenza il 31 dicembre prossimo. Noi invece – prosegue Nolaschi – vogliamo che Regione e Comune si prendano impegni e non scarichino, al contrario, tutto sull’azienda e quindi sul costo del lavoro”. Nel mirino, infatti, c’è un passaggio preciso della lettera: “Restano confermata la volontà dell’azionista a garantire la continuità aziendale e l’equilibrio strutturale del conto economico – scrive l’ad di Amt, Lidio Ravera – al fine di aprire un tavolo negozionale che si concluda entro o non oltre il 31 dicembre al termine del quale, dove l’esito fosse negativo, l’azienda assumerà i necessari provvedimenti a tutela del patrimonio sociale”.