Oggi il vertice decisivo con i partiti

Da Pisapia semaforo verde al metrò 4

Da Pisapia semaforo verde al metrò 4

Il sindaco convoca maggioranza e opposizione. Subito dopo il voto in giunta. 172 I milioni di euro stanziati dal governo per avviare il cantiere M4

Il dado è tratto. Giuliano Pisapia spazza via gli ultimi dubbi e venerdì incontrerà i partiti di maggioranza e subito dopo i gruppi di opposizione con un'unica voce all'ordine del giorno: la realizzazione della linea 4 del metrò. È il preambolo di quello che accadrà subito dopo in giunta: assessori e sindaco dovranno votare l'atto di indirizzo politico che indica la volontà di realizzare la M4 e di andare a firmare la convenzione con i privati, lo statuto e tutti gli altri documenti che servono per arrivare al closing finanziario con le banche entro il 31 dicembre, un finanziamento di circa 480 milioni con una cordata formata da Cassa depositi e prestiti, Bnp e Bei. Con tutto ciò che comporta. Da una parte un nuovo tracciato del metrò atteso da anni. Dall'altra, il peso dei costi di un'infrastruttura che indebiterà fortemente il Comune per decenni. Una scelta di coscienza che metterà a dura prova la resistenza di ogni assessore.   Dunque, semaforo verde alla linea 4. Nonostante i dubbi, le resistenze, le contestazioni puntuali sui costi milionari di gestione che si ripercuoteranno per anni e anni sulle casse di Palazzo Marino a partire dal 2022. Ma che la strada, nonostante i dubbi, fosse quella di andare avanti si era capito dalle dichiarazioni di Pisapia rilasciate a il Giorno : «Ho la percezione che la stragrande maggioranza dei milanesi sia favorevole alla M4, e che quelli che sono contrari lo sono soltanto su singole e specifiche situazioni, come parco Solari. Del resto, quando fu costruita la M1 la città fu devastata, tanti si lamentarono, ma una volta aperta furono tutti contenti… ».
Una decisione, quella di Pisapia, presa in solitario (insieme a Gianni Confalonieri) dopo una prima riunione collegiale con gli altri assessori. Al sindaco non era piaciuto che la riunione «segreta» fosse finita sui giornali. Un vertice dove erano state sollevate tutta una serie di perplessità, a partire dagli extra costi che il consorzio avrebbe voluto che fossero accollati al Comune mentre il bando di gara non lo prevedeva, o il costo delle bonifiche fissato a un prezzo inferiore a quello di mercato. E poi, il problema di fondo, che spaventa tutti, perché il Comune con il via libera alla linea 4 si impegna a spendere 80-100 milioni l'anno per i prossimi 22-25 anni a fronte dei 500 milioni che metteranno i privati. Perplessità che per il momento sembrano superate, anche perché il pressing delle banche è stato forte. Per chiudere il closing, hanno chiesto garanzie. A partire da un atto di giunta che garantisse il procedimento dell'iter con la firma della convenzione. La spada di Damocle che penzola sulla testa di Palazzo Marino è che senza la bancabilità dell'operazione entro il 31 dicembre, il Comune perderebbe definitivamente 172 milioni di euro stanziati dal governo proprio per la M4. Senza possibilità di recuperarli.
Ma restano ancora dei rischi che la giunta dovrà affrontare. A febbraio è attesa la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Pizzarotti, l'azienda che si è piazzata al secondo posto nella gara per la realizzazione della M4. Il Tar gli ha dato torto, ma se il Consiglio di Stato dovesse ribaltare la situazione, si dovrebbe indire una nuova gara. Non solo M4 tornerebbe nel caos, ma a fronte di una convenzione siglata, le penali per il Comune sarebbero milionarie. E la Corte dei conti potrebbe decidere di andare a vedere le carte.

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