Nessun accordo tra amministrazione e sindacati. L'azienda di trasporto pubblico locale rischia il fallimento. Il sindaco: «Ci sono altre soluzioni per salvarla»
Non è possibile che «sia il Comune, e quindi i cittadini, a colmare ancora una volta i buchi di Amt, dando ulteriori contributi». È quanto ha detto il sindaco di Genova Marco Doria, spiegando la posizione dell'amministrazione dopo la trattativa con i sindacati, che si è conclusa con un nulla di fatto e prima dell'inizio dello sciopero dell'Azienda di Trasporto Pubblico Locale che si è svolto martedì 25 novembre. Riporta Rosangela Urso su Mentelocale: «Pensavo che la revoca della disdetta del contratto integrativo e l'avvio di una trattativa potessero bastare», invece è stato chiesto «un ulteriore impegno economico da parte del Comune, oltre i 30 milioni di Euro previsti nel bilancio del 2015». In questo momento «ci sono situazioni ben più gravi e più drammatiche in città» sulle quali l'amministrazione deve intervenire, «che non sono quelle di Amt. L'azienda ha tutti i mezzi per stare in piedi da sola», ha affermato il primo cittadino. Ma Doria non ha mancato di sottolineare la gravità della situazione in cui versa Amt. Il buco previsto è di 8,5 milioni di Euro. «Nel 2015, se non si interviene – ha ammonito il sindaco, senza mezze parole – l'azienda è destinata a fallire». Per portare in pareggio il bilancio aziendale e salvare Amt dalla liquidazione, secondo il primo cittadino, bisogna «arrivare a un equilibrio costi ricavi, con una diversa organizzazione del lavoro e il contenimento di alcuni costi retributivi». «C'è stato negli anni un impegno finanziario enorme per questa azienda da parte dell'amministrazione comunale ed è un impegno finanziario che nessuno intende cancellare anche in futuro. Non è possibile e non è giusto, soprattutto in un momento come questo, che gli equilibri strutturali dell'azienda si carichino sempre e solo sul Comune. L'obiettivo è che l'azienda stia in piedi con le sue gambe e ci sono tutti i margini perché questo avvenga. Questo è un presupposto perché si valutino le condizioni per partecipare alla gara regionale per il Tpl, di cui a oggi ignoriamo le caratteristiche. Ma se l'azienda fallisce sarà impossibile partecipare». Gli obiettivi del Comune sono tre: «Evitare il fallimento dell'azienda, tutelare i posti di lavoro e mantenere il servizio ai cittadini», ha detto Doria. «Tutti devono riflettere sulla gravità del momento e agire finalmente di conseguenza. Non c'è interesse o gioco sindacale e politico che possano occultare la realtà. Tutti, non solo il Comune, dovrebbe dimostrare coerenza nella scelta, tanto reclamata e gridata, di voler salvare l'azienda pubblica», ha concluso. (Video Trenord, Foto Roberto Materassi)