Nel vivo, realmente, si entrerà domani quando Silvia Scozzese, assessore al Bilancio, presenterà ai suoi colleghi – vecchi e nuovi – della giunta le «simulazioni» per la manovra 2015.
L'obiettivo, dichiarato dal sindaco durante la presentazione del «Marino-bis» subito prima di Natale, è di fare in fretta: approvare il preventivo del Campidoglio non, come sempre accaduto, ad anno abbondantemente iniziato (si era arrivati, sotto la giunta Alemanno, di «chiudere» il previsionale a novembre o dicembre, rendendolo praticamente un consuntivo di spese già sostenute), ma all'inizio. Nel 2014, Marino fece «passare» il Bilancio in giunta ad aprile, e poi l'Assemblea Capitolina lo approvò a luglio. Per il 2015 si punta a migliorare: giunta entro gennaio, aula massimo entro marzo. Impresa non impossibile, alla luce dei fatti. Il Bilancio di quest'anno, infatti, sarà sostanzialmente la prima parte del «piano di rientro» stabilito dal Campidoglio col governo. E, quindi, le linee guida dovrebbero essere quelle già indicate: riduzione delle partecipazioni nelle società (si parte dalla Fiera, ma ci sono anche le Assicurazioni, il Car (Centro agroalimentare), il Cif (Centro ingrosso fiori), AltaRoma. Ma, nel futuro, potrebbero anche arrivare nuove dismissioni: vedi Aeroporti di Roma, oppure l'Eur Spa (dove il Campidoglio ha il 10%). In più, c'è il capitolo sulla vendita degli immobili, altra «posta» messa nel piano di rientro. La manovra, più che di aumento di tasse (ma qualche aggiustamento è sempre possibile), sarà improntata ad una visione «prospettica», che riporti il Comune – dopo l'espansione dell'ultimo decennio – nell'alveo delle sue competenze più «strette», le stesse – non a caso – indicate recentemente da Matteo Renzi: dare servizi efficienti ai cittadini. E quindi pulizia delle strade, raccolta dei rifiuti, manutenzione urbana, decoro, scuole, trasporti. Ecco, proprio quest'ultima voce è la nota dolente. Che produrrà, inevitabilmente, una nuova discussione tra Comune e Regione. Marino e l'assessore alla Mobilità Guido Improta, da tempo, stanno «battendo» con la giunta Zingaretti per avere dalla Regione 240 milioni per il Tpl. Ma, a via Cristoforo Colombo, tutta quella cifra non è disponibile. In questi due anni il contributo è tornato a salire: 100 milioni il primo anno, 140 il secondo. Quest'anno ci sarà un nuovo incremento e si arriverà a 180 milioni. Ne mancano ancora 60, che il Comune dovrà recuperare altrove.