Enrique Peñalosa per TEDCity2.0

Ted: Gli autobus rappresentano la democrazia in azione (video)

Ted: Gli autobus rappresentano la democrazia in azione (video)

La mobilità nello sviluppare città mondiali è una sfida molto particolare, perché diversamente dalla salute, dall'istruzione o dalle abitazioni ha la tendenza a peggiorare man mano che le società diventano più ricche. Chiaramente, un modello non sostenibile. La mobilità, come molti dei problemi dei paesi in via di sviluppo, più che una questione di soldi o tecnologia, è una questione di uguaglianza, di giustizia

"Una città progredita non è quella in cui anche i poveri utilizzano le automobili, ma piuttosto, una in cui anche i ricchi utilizzano il trasporto pubblico," spiega Enrique Peñalosa. In questo discorso vivace, l'ex sindaco di Bogotà condivide alcune tattiche che ha utilizzato per cambiare la dinamica del trasporto nella capitale colombiana… e suggerisce modi di pensare alla costruzione intelligente delle città del futuro.   TED (Technology Entertainment Design) è una conferenza che si tiene ogni anno a Monterey, California e, recentemente, ogni due anni in altre città del mondo.  La sua missione è riassunta nella formula "ideas worth spreading" (idee che val la pena siano diffuse). Le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED. Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che comprendono scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altro.    Sotto Enrique Penalosa nell'intervento in inglese, sul sito di Ted la versione con la traduzione italiana.       La grande ineguaglianza nei paesi in via di sviluppo rende difficile vedere, per esempio, che in termini di trasporto, una città evoluta non è quella in cui anche i poveri usano le automobili, ma piuttosto quella in cui anche i ricchi usano il trasporto pubblico. O le biciclette: per esempio, ad Amsterdam, più del 30 percento della popolazione usa biciclette, nonostante il fatto che l'Olanda abbia un reddito pro capite più alto di quello degli Stati Uniti.   C'è un conflitto nelle città dei paesi in via di sviluppo che riguarda il denaro, l'investimento pubblico. Se si investono tanti soldi nelle autostrade ovviamente ci saranno meno soldi per le abitazioni, per le scuole, per gli ospedali, e c'è anche un conflitto in termini di spazio. C'è un conflitto per lo spazio tra coloro che hanno le macchine e coloro che non le hanno. La maggior parte di noi oggi accetta il fatto che la proprietà privata e l'economia di mercato siano il modo migliore di gestire la maggior parte delle risorse della società.   Tuttavia, c'è un problema, ovvero che l'economia di mercato ha bisogno dell'ineguaglianza per poter funzionare. Ci deve essere gente che guadagna più soldi, e gente che ne guadagna meno. Certe aziende hanno successo. Altre falliscono. E allora in che tipo di uguaglianza possiamo sperare al giorno d'oggi con un'economia di mercato?    Vorrei proporre due modelli che hanno entrambi molto a che fare con le città. Il primo riguarda l'uguaglianza della qualità della vita, specialmente per i bambini, che tutti i bambini dovrebbero avere accesso, ovviamente, oltre che alla sanità e all'istruzione, anche agli spazi verdi, agli impianti sportivi, alle piscine, alle lezioni di musica. E il secondo modello di uguaglianza si potrebbe chiamare "uguaglianza democratica".   Il primo articolo in ogni costituzione dichiara che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Questa non è semplicemente della poesia. È un principio molto forte. Per esempio, se questo è vero, un autobus con 80 passeggeri ha diritto a 80 volte più spazio stradale di una macchina con un solo passeggero.   Siamo così abituati alla diseguaglianza che a volte è davanti al nostro naso e non la vediamo. Meno di 100 anni fa, le donne non potevano votare, e sembrava normale, nello stesso modo in cui oggi sembra normale vedere un autobus nel traffico. Infatti, quando sono diventato sindaco, cercando di applicare questo principio democratico per cui il bene pubblico prevale sull'interesse privato, che un autobus con 100 persone ha un diritto allo spazio pubblico 100 volte superiore a quello di una sola macchina, abbiamo implementato un sistema di trasporto di massa basato su corsie preferenziali riservate agli autobus.   L'abbiamo chiamata TransMilenio, in modo da poter rendere gli autobus più sexy. Ed è anche un simbolo democratico molto bello, perché mentre gli autobus passano vicino ad automobili costose ferme nel traffico, mostra chiaramente un'immagine della democrazia al lavoro. Infatti, non è solo una questione di uguaglianza.   Non serve avere un dottorato di ricerca. Un gruppetto di ragazzini di 12 anni ci metterebbe 20 minuti a capire che il modo più efficace per usare uno spazio stradale ridotto è attraverso corsie esclusive per gli autobus. Infatti, gli autobus non sono sexy, ma sono l'unico mezzo possibile di portare il trasporto di massa in tutte le zone delle città che si stanno sviluppando velocemente. Hanno anche una grande capienza. Per esempio, questo sistema in Guangzhou trasporta più passeggeri in questa direzione di tutte le linee della metropolitana cinese, tranne una linea a Pechino, ad una frazione del prezzo.    Non abbiamo lottato solamente per lo spazio per gli autobus, ma anche per lo spazio per le persone, e questo è stato ancora più difficile. Le città sono habitat umani, e noi umani siamo pedoni. Proprio come i pesci hanno bisogno di nuotare, gli uccelli di volare o i cervi di correre, noi abbiamo bisogno di camminare. C'è un conflitto davvero grande, quando si parla dello sviluppo delle città dei paesi in via di sviluppo, tra i pedoni e le automobili. Ecco, qui potete vedere un'immagine che mostra una democrazia insufficiente.   Qui potete vedere che le persone che camminano sono cittadini di terza classe mentre coloro che vanno in automobile sono cittadini di prima classe. In termini di infrastrutture per il trasporto, quello che fa davvero la differenza tra le città evolute e quelle arretrate non sono le autostrade o le metropolitane ma la qualità dei marciapiedi. Qui hanno costruito un cavalcavia, probabilmente molto inutile, e si sono dimenticati di costruire un marciapiede. Questo prevale in tutto il mondo. Nemmeno gli scolari sono più importanti delle auto.    Nella mia città Bogotà, abbiamo combattuto una battaglia molto difficile in modo di ridurre lo spazio per le automobili, che hanno posteggiato sui marciapiedi per decenni, in modo da poter dare più spazio alle persone, cosa che dovrebbe riflettere la dignità degli esseri umani, e dare spazio a piste ciclabili più sicure. Innanzitutto, allora avevo i capelli neri. (Risate) E sono stato quasi incriminato durante questo procedimento.   È una dura battaglia. Tuttavia, è stato possibile, alla fine, dopo molte dure battaglie, creare una città che dimostrasse del rispetto per la dignità umana, che dimostrasse che coloro che camminano sono importanti quanto coloro che possiedono le automobili. Infatti, una questione ideologica e politica molto importante è come riuscire a distribuire quella risorsa davvero preziosa che appartiene ad una città, ovvero lo spazio stradale. Si potrebbe trovare petrolio e diamanti sotto ad una città ma non sarebbero tanto preziosi quanto lo spazio stradale. Come riuscire a distribuirlo tra pedoni, biciclette, trasporto pubblico e automobili? Questa non è una questione tecnologica, e dovremmo tenere a mente che in nessuna costituzione il parcheggio è un diritto costituzionale quando si fa questa distribuzione.   Abbiamo anche costruito, 15 anni fa, prima che ci fossero le piste ciclabili a New York, a Parigi o a Londra, e anche questa è stata una battaglia difficile, più di 350 chilometri di piste ciclabili sicure. Non credo che le piste ciclabili sicure siano belle dal punto di vista architettonico. Ma sono un diritto, come anche i marciapiedi lo sono, a meno che crediamo che solo coloro che hanno accesso a un veicolo motorizzato abbiano il diritto ad una mobilità sicura, che riduca il rischio di rimanere uccisi. E proprio come le corsie per gli autobus, anche le piste ciclabili sicure sono un simbolo forte di democrazia, perché dimostrano che un cittadino in sella ad una bicicletta di 30 dollari è importante quanto uno che guida una macchina da 30 000 dollari.   In più, stiamo vivendo in un momento unico della storia. Nei prossimi 50 anni, verranno costruite più della metà delle città che esisteranno nel 2060. In molte città dei paesi in via di sviluppo, più dell'80 e 90 percento delle città che esisteranno nel 2060 saranno costruite nei prossimi quattro o cinque decenni.    Ma questo non è un problema delle città dei paesi in via di sviluppo. Negli Stati Uniti, per esempio, più dl 70 milioni di nuove case verranno costruite nei prossimi 40 o 50 anni. Sono più di tutte le case che oggi esistono in Gran Bretagna, Francia e Canada messi insieme. Io credo che le nostre città oggi hanno gravi difetti, e che se ne potrebbero costruire altre diverse e migliori.    Cosa c'è che non va con le nostre città oggi? Beh, per esempio, se dicessimo a qualsiasi bambino di tre anni che riesce a malapena a parlare in qualsiasi città del mondo oggi, "Attento alla macchina", il bambino farebbe un salto per la paura e per un buon motivo, perché ci sono più di 10 mila bambini in tutto il mondo che vengono uccisi dalle automobili. Abbiamo avuto città per 8000 anni, e i bambini potevano uscire di casa per giocare. Infatti, fino a poco tempo fa, fino al 1900 circa, non c'erano automobili. Le automobili sono qui da meno di 100 anni. E hanno completamente cambiato le città. Nel 1900, per esempio, nessuno veniva ucciso da un'auto negli Stati Uniti. Solamente 20 anni più tardi, tra il 1920 e il 1930, quasi 200 000 persone furono uccisi dalle automobili negli Stati Uniti.   Solamente nel 1925, quasi 7000 bambini furono uccisi dalle automobili negli Stati Uniti. Per cui, potremmo costruire città in modo diverso, città che diano la priorità alle persone piuttosto che alle automobili, che concedano più spazio pubblico alle persone piuttosto che alle automobili, città che mostrino grande rispetto per quei cittadini più vulnerabili, come i bambini o gli anziani.   Vi darò un paio di ingredienti che penso possano migliorare le città, e sarebbero molto facili da applicare nelle nuove città che si stanno creando. Centinaia di chilometri di strade verdi che si incrociano con le città in ogni direzione. I bambini camminerebbero in spazi sicuri.   Potrebbero camminare per decine di chilometri in sicurezza senza nessun rischio nelle meravigliose strade verdi, una sorta di autostrade ciclabili, e vi invito a immaginare questo: una città in cui tra due strade per le auto ne avesse una solo per pedoni e biciclette. Nelle nuove città che verranno costruite, non sarebbe particolarmente difficile.   Quando ero sindaco di Bogotà, in soli tre anni, siamo riusciti a creare 70 chilometri, in una delle città più dense al mondo, di queste autostrade ciclabili. E questo cambia il modo in cui le persone vivono, si muovono e si godono la città. In questa foto potete vedere, in uno dei quartieri più poveri, una pista pedonale e ciclabile di lusso, e le automobili ferme nel fango. Ovviamente, mi piacerebbe asfaltare questa strada per le automobili.   Ma cosa si fa per primo? Il 99 percento della gente in quei quartieri non possiede un'automobile. Ma vedete, quando si sta creando una città, è molto semplice incorporare questo tipo di infrastruttura. In seguito, la città cresce intorno a questo. Ovviamente, questo è solo un accenno di qualcosa che potrebbe essere molto meglio se solo la creassimo, e cambierebbe lo stile di vita.   Il secondo ingrediente, che risolverebbe il problema della mobilità, quella sfida molto difficile nei paesi in via di sviluppo, a basso costo e in un modo molto semplice, sarebbe creare centinaia di chilometri di strade per gli autobus, autobus, biciclette e pedoni. Questa sarebbe, lo ripeto, una soluzione a basso costo se attuata dall'inizio, basso costo, trasporto piacevole con luce solare naturale.    Ma sfortunatamente, la realtà non è così rosea come nei miei sogni. A causa della proprietà privata della terra e dei prezzi della terra, tutte le città dei paesi in via di sviluppo hanno il grande problema delle baraccopoli. Nel mio paese, in Colombia, quasi la metà delle case nelle città erano inizialmente insediamenti abusivi. Ovviamente, è molto difficile gestire il trasporto di massa o usare biciclette in questi ambienti. Ma anche gli insediamenti legali sono stati collocati nei posti sbagliati, molto distante dal centro della città dove è impossibile fornire trasporto pubblico a basso costo e ad alta frequenza. In quanto latinomericano, e l'America Latina è recentemente la regione più organizzata al mondo, suggerirei, rispettosamente, appassionatamente, a quei paesi che sono ancora da urbanizzare – l'America Latina ha aumentato lo spazio urbano dal 40 percento nel 1950 all'80 percento nel 2010 – suggerirei ai paesi dell'Asia e dell'Africa che devono ancora essere urbanizzati, come l'India, il cui spazio urbano è solo del 33 percento oggi, che i governi acquisiscano tutta la terra intorno alla città. In questo modo, le loro città potrebbero crescere nei posti giusti con gli spazi giusti, con i parchi, con le strade verdi, con le corsie per gli autobus.    Le città che costruiremo nei prossimi 50 anni determineranno la qualità della vita e perfino la felicità per miliardi di persone nel futuro. Che fantastica occasione hanno i leader attuali e i leader a venire, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Hanno la possibilità di creare una vita più felice per miliardi di persone nel futuro. Sono sicuro, sono ottimista, che potranno creare città migliori dei nostri sogni più ambiziosi.

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