Concluso il rito abbreviato, punto chiave la perizia che ha negato illeciti sul chilometraggio
Nessun illecito commesso dai vertici del Consorzio trasporti pubblici (Ctp). Lo afferma la sentenza emessa dal giudice Vilma Gilli che al termine del processo celebrato con il rito abbreviato ha assolto con formula piena tutti gli imputati. Da ogni accusa sono stati scagionati Giovanni D'Auria, presidente del consiglio di amministrazione dal 17 marzo 2006, il suo vice Cosimo D'Andria, il direttore generale Cosimo Rochira, il dirigente delle risorse umane Michele Ciccimarra, i membri del cda – Angelo Fiore, Vincenzo Di Gregorio, Vincenzo Chiarelli, l'ex assessore comunale all'am biente Bruno Pastore e l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista Francesco Voccoli -, il dirigente del servizio Giuseppe Portulano, Riccardo Caliandro e Paolo Bellini – rispettivamente coordinatori delle unità lavorative di Palagiano-Massafra e di Laterza -, nonchè il revisore contabile Giampietro Iobbi e i componenti del collegio sindacale Felice Bitetti, Enrico Iannelli e Tullia Cuzzocrea. Per tutti il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a pene comprese da uno e due anni di reclusione. Bisognerà attendere naturalmente le motivazioni per comprendere la decisione, ma appare evidente che per il giudice sono state più convincenti le tesi proposte dal collegio difnsivo, composto tra gli altri legali Eligio Curci, Ludovica Coda, Franz Pesare, Massimo Moretti, Raffaele Errico, Stefania De Vincentis e Roberto Barberio, che ha sostenuto che non vi fosse alcun illecito da parte degli imputati. In particolare, potrebbe essere stata la perizia redatta dal perito scelto proprio dal gup Gilli a chiarire tutti i dubbi della vicenda e scagionare gli imputati. Il chilometraggio effettuato sull'intera rete provinciale e regionale dal Consorzio trasporti pubblici (Ctp) tra il 2007 e il 2010 «è inferiore a quello previsto dal contratto di servizio» con la Regione Puglia, ma rientra nella tolleranza «del 3 percento complessivo previsto dal contratto di servizio» aveva chiaramente scritto il perito Antonio Martina nella relazione per stabilire se, attraverso il chilometraggio dei mezzi pubblici, il Ctp abbia realmente ottenuto un maggiore finanziamento regionale rispetto a quanto dovuto. Il documento, quindi, ha dato ragione al collegio difensivo e ha notevolmente ridimensionato la posizione di tutti, tanto che, poco dopo la discussione del documento, i 15 imputati avevano immediatamente chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Cadute quindi tutte le accuse a vario titolo la procura aveva contestato le ipotesi di reato di percezione indebita di contributi pubblici, truffa e abuso d'uf ficio – nei confronti di dirigenti e amministratori del consorzio, il giudice ha decretato la piena innocenza di tutti. Nessun risarcimento quindi dovrà essere corrisposto nei confronti della Regione Puglia che si era costituita parte civile nel procedimento chiedendo danni per un ammontare complessivo di tre milioni di euro.