Unica possibilità per superare il problema della ciclabile "spezzata"
In bici sul tram? Se ne discute martedì in un vertice tra Mobilità, Pmv e Actv. Gli uffici dell'assessorato alla Mobilità hanno chiesto un preventivo all'Actv. Vogliono capire quanto può costare togliere alcuni sedili dalle carrozze del tram. L'idea sarebbe di sostituirli con sedute a scomparsa o con sgabellini. In più si pensa di mettere delle cinghie per fissare le bici. In realtà in tutta Europa i ciclisti viaggiano in metropolitana, in treno e in tram con le loro bici senza bisogno di fissarle, ma si sa che in Italia tutto ciò che è semplice diventa impossibile. Fatto sta che questa delle bici in tram sembra in questo momento la soluzione più gettonata per risolvere il pasticcio che l'Ufficio mobilità del Comune ha creato con la pista ciclabile sul ponte della Libertà. Lo stesso Ufficio mobilità che all'inizio del mandato di Ugo Bergamo aveva dichiarato ufficialmente che non si sarebbero più realizzati spezzoni di piste ciclabili, si è imbarcato nella costruzione di uno spezzone – quello sul ponte della Libertà – che rischia di restare così almeno per i prossimi due anni, se non per sempre. Per fare il collegamento con via Torino, del resto, il Comune deve chiedere il permesso a Luigi Brugnaro. Il patron della Reyer, infatti, è proprietario delle aree dei Pili e il Comune deve per forza occupare un pezzetto di quelle aree per farci passare la pista ciclabile. Brugnaro chiede, in cambio, la possibilità di realizzare un mega parcheggio ai Pili, possibilità che non a caso gli era stata negata dall'allora assessore alla Mobilità Enrico Mingardi secondo il quale doveva essere il Comune e non il privato a realizzare un parcheggio ai piedi del Ponte di San Giuliano. Si tratta infatti di un'area strategica, destinata a diventare una miniera d'oro dal momento che prima o poi il Comune si deciderà a bloccare buona parte del traffico turistico ai Pili. Ebbene, adesso il Comune è nella triste condizione di dover decidere se chiedere a Brugnaro il permesso di passare con la pista ciclabile dandogli in cambio l'autorizzazione a realizzare il parcheggio – oppure far andare per sempre i ciclisti in tram. Tra l'altro il Comune ha perso la possibilità di espropriare l'area di Brugnaro e ora si trova con la grana dei ciclisti che vogliono bloccare il tram finchè non si risolve il problema dell'arrivo ai Pili delle biciclette. I blocchi del tram minacciati dalle associazioni dei ciclisti stanno dunque ottenendo il risultato di far correre ai ripari e martedì ci sarà per l'appunto la prima riunione. Ma è già chiaro che modificare gli interni delle carrozze del tram costerà moltissimo, mentre non si prende in considerazione l'altra ipotesi, che non costa nulla, e cioè di mettere un semaforo ai piedi del cavalcavia di San Giuliano. Il tram passa infatti ogni 10 minuti e un ciclista in 10 minuti fa in tempo a passare sul cavalcavia di San Giuliano e pure ad arrivare a Venezia.