Durante la conferenza di presentazione dell'Applicazione Busfinder per la vendita dei biglietti ed abbonamenti on line, Zedda ha anticipato la possibilità che la metropolitana di superficie passi dalla attuale gestione di Arst Ferrovie della Sardegna al Ctm.   «Il sindaco», dice Murru, 50 anni, ingegnere, nominato alla presidenza il 4 agosto 2014, «rappresenta l'azionista di maggioranza di Ctm, perciò la sua visione sui temi della mobilità è un punto di riferimento fondamentale per la pianificazione dell'attività dell'Azienda che rappresento».   La prospettiva annunciata: «Gestire la Metro rappresenterebbe per noi una sfida molto stimolante, certo anche molto complessa. Ma Ctm è tra le prime aziende in Italia per qualità del servizio, capacità di innovazione e know how gestionale: sarebbe certamente in grado di raccogliere la sfida». Tra Ctm e Arst non c'è competizione. «Noi ci occupiamo di trasporto in ambito urbano, mentre l'azienda regionale è più specializzata sulla dimensione extraurbana.   Significa che siamo naturalmente portati alla collaborazione ed all'integrazione. I rapporti tra i vertici delle aziende sono oggi ottimi, ma è anche vero che le aziende fanno il loro mestiere nell'ambito dei ruoli che vengono loro assegnati».   L'auspicio del sindaco nasce dalla prospettiva della futura città metropolitana. Murru: «Ricordo anche che gli Enti proprietari di Ctm sono la Provincia di Cagliari e il Comune di Quartu. Parlare di Metro significa anche guardare al territorio dei 16 comuni che faranno parte della nuova realtà amministrativa, pianificando fin d'ora un servizio essenziale come quello del trasporto pubblico.   Una rete efficiente di trasporti su ferro e gomma è uno degli elementi fondamentali per la futura città metropolitana, che senza sistemi adeguati di servizi integrati rischia di rimanere un contenitore amministrativo privo di contenuti». Problema da affrontare: l'integrazione delle linee.   «Oggi nell'area urbana di Cagliari Ctm, Arst e privati operano con linee che viaggiano su reti diverse e non coordinate tra loro». Il rimedio: «Occorre ridisegnare tatticamente e tecnicamente una rete integrata del servizio». Nel dettaglio: «Integrazione dei sistemi su ferro e su gomma, integrazione degli orari, delle tariffe, della bigliettazione, della qualità. E ancora nodi di interscambio integrati e centri intermodali.   L'azienda Ctm, con la sua struttura di ingegneri e di tecnici qualificati si mette a disposizione per lavorare insieme alla struttura regionale e offrire un supporto sulla pianificazione del servizio e della riprogettazione della rete».