BlaBlaCar è poliglotta, acquistate startup in Germania e Ungheria

BlaBlaCar è poliglotta, acquistate startup in Germania e Ungheria

La società francese ha chiuso due accordi con aziende concorrenti, Carpooling.com e Autohop, per cifre non svelate. Con le fusioni si allarga il network di utenti del servizio di car sharing, toccando la quota teorica di venti milioni di iscritti in 18 Paesi europei. L’obiettivo è arrivare però in breve tempo a cento milioni

Venti milioni di iscritti in diciotto Paesi europei: è questa la nuova realtà per BlaBlaCar, che ha annunciato di avere acquistato due servizi concorrenti, la tedesca Carpooling.com e l’ungherese Autohop. Il valore complessivo dei due accordi non è stato svelato, ma ora è certo che l’azienda di car sharing britannica ha deciso estendere non di poco la portata dei suoi affari. BlaBlaCar è infatti diventato il principale network di condivisione di veicoli in Europa. Una crescita importante, considerando che solo dodici mesi fa la rete di utenti della società ammontava a sei milioni di persone. “Tre o quattro anni fa il mercato del car sharing era di nicchia”, ammette all’Economist Nicolas Brusson, cofondatore della società. “Oggi è invece diventato di massa, un servizio quasi borghese”. E l’obiettivo di BlaBlaCar è quello di quintuplicare gli utenti, puntando ancora di più sull’Europa e sul Nord America.  Il destino delle due realtà acquistate dall’ormai colosso britannico non è certo. Sembra che Caropooling.com continuerà a operare con il suo brand ancora per qualche tempo, per spostarsi poi sul lungo periodo sotto l’ala protettrice della nuova casa madre. L’obiettivo, sottolinea Brusson, è quello di lanciare un’offerta ritagliata sul mercato tedesco con un nuovo sito, che verrà con tutta probabilità rinominato BlaBlaCar.de.  Ogni mese, oltre due milioni di persone utilizzano il servizio, condividendo a livello globale tre miliardi di chilometri di viaggi. Secondo le stime dell’azienda, gli autisti avrebbero risparmiato in totale 216 milioni di euro, riducendo l’emissione nell’aria di anidride carbonica di 700mila tonnellate.

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