Mezzi fermi, corse saltate e utenti infuriati. Cgil, Cisl e Uil: la colpa non è dei lavoratori. Grazie a un bando, avviato l'iter per l'acquisto di 8 mezzi
Il servizio di trasporto pubblico zoppica, fa emergere uno dei volti più concreti della difficile pagina che l'Azienda sta affrontando. «Non è possibile attendere ore alla fermata dell'autobus prima di vedere spuntare una corsa utile. E pensare che hanno anche aumentato il costo del biglietto» denunciano gli utenti del servizio di trasporto pubblico. Sono stanchi, arrabbiati e danno voce alla protesta. Da settimane l'Atam non risponde più come dovrebbe alle legittime aspettative di chi si affida al trasporto pubblico, arrivare in punti strategici della città come l'aeroporto, gli ospedali riuniti, la zona sud continua a essere un'impresa. Ieri sono saltate più di cinquanta corse, un bilancio decisamente pesante per l'Azienda che sta cercando di uscire dal una crisi profonda che l ' ha portata sull'orlo del default. Del resto circa il 30% del parco mezzi è fermo a causa di problemi di manutenzione e questo riduce le corse. E l'Azienda non dispone di liquidità necessarie per procedere alla messa a punto dei bus fermi. Una situazione certo non nuova che ciclicamente si acutizza generando disservizi a carico delle fasce più deboli, quelle che si appoggiano ai servizi pubblici diventati ormai inaffidabili. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali aziendali di Cgil, Cisl e Uil Pasquale Foti, Bruno Caridi e Francesco Gangemi si scusano con i cittadini per i disagi ma chiariscono che le responsabilità dei disservizi non sono dei lavoratori. «Noi abbiamo più volte sollevato il problema e sollecitato i vertici dell'Azienda a intervenire in maniera decisa su questo aspetto che dovrebbe essere quello più importante. Se non si garantisce il servizio i cittadini si allontanano, aumenta l'evasione. Certo siamo consapevoli del momento che stiamo affrontando, apprezziamo l'impegno del Comune che in questa fase di grande difficoltà è riuscito a venirci incontro, ma serve un intervento deciso». «I mezzi sono ormai obsoleti – spiegano – e tutto il servizio di officina (affidato a imprese esterne ndr) andrebbe rivisto, non è possibile che tutto pesi sul capo struttura». Una situazione che si acuisce con l'aumento delle temperature. L'anteprima d'estate di questi giorni ha fatto emergere «il problema della climatizzazione dei bus, che non hanno finestrini». Insomma sauna assicurata al prezzo di un biglietto. E la disaffezione dell ' utenza continua a manifestarsi in termini di calo di vendita dei biglietti. Se di media saltano circa cinquanta corse, e ogni corsa ospita circa 50 passeggeri, si arrivano a perdere dalle 2 alle 3 mila euro al giorno. Un costo sociale ed economico che l'Azienda e la città in questo momento non può permettersi. Il management della società consapevole della situazione esprime parole di scuse nei confronti degli utenti e al tempo stesso annuncia qualche novità che potrebbe tradursi in un miglioramento dei servizi: «Sono state avviate le procedure per l'acquisto di otto bus di ultima generazione, il risultato reso possibile dalla partecipazione ad un bando regionale finanziato con risorse comunitarie». E non è l'unico fronte da cui si potrebbe attingere l'Atam infatti ha partecipato ad altre gare riuscendo ad ottenere buoni risultati. Operazioni che potrebbero portare nuova linfa per il parco mezzi che ogni giorno, anche a causa delle pessime condizioni del manto stradale, subisce nuovi danni. La crisi. Il parco mezzi dell ' Azienda pubblica di trasporto conta circa il 30% dei bus fermi per problemi di manutenzione