La vertenza. L'azienda municipale del trasporto sta affrontando vicende burrascose: all'istanza di fallimento si aggiungono le tensioni politiche
Sul futuro dell'Atam piove a fuoco incrociato. Mentre si attende con ansia che dal Ministero arrivi la firma ufficiale alla certificazione dei crediti pregressi della Regione, scoppia una nuova grana. Il rapporto tra il Comune e l'amministratore unico sembrerebbe seriamente compromesso, tanto che il sindaco Falcomatà avrebbe invitato il prof. Gatto a rassegnare le dimissioni. Un passaggio che si sarebbe dovuto formalizzare all ' indomani dell ' udienza davanti al Tribunale fallimentare fissata per giorno 18. Il motivo? Pare che a mandare Falcomatà su tutte le furie sia stato un incarico (circa 25 mila euro) a un professionista che avevà già prestato la sua opera come revisore dei conti per l'Azienda di trasporto pubblico di Roma. Incarico con cui l ' Azienda definisce le procedure di controllo interno, che attualmente non sono presenti, come previsto dalle disposizioni della legge sull ' anticorruzione. Pare, inoltre, che il professionista abbia già emesso la sua prima fattura di 4 mila euro. Ovviamente, assegnare un incarico, in un periodo in cui l'azienda è in sofferenza e combatte tutti i giorni tra decreti ingiuntivi e accordi transattivi con i creditori, appare una scelta leggera. Ma la realtà non è sempre come appare. E il prof. Gatto non ha deciso improvvisamente di assumere una decisione che stride con la politica del rigore imposta per la salvezza dell'azienda. Tanto che quando l'amministratore unico ha spiegato al sindaco Giuseppe Falcomatà di avere agito su richiesta del suo capogruppo in Consiglio comunale, Castorina, l'ira del sindaco si è trasformata in stupore. È esploso il caso politico, generando il caos all'interno della maggioranza di Palazzo San Giorgio. Qualcuno parla di una profonda frattura tra il sindaco e il capogruppo del suo partito. Un biasimo che accomuna diversi consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza in Consiglio comunale. Insomma alla vigilia dell'udienza del procedimento con cui la Procura ha chiesto il fallimento dell ' Atam, quando gli sforzi dovrebbero muoversi nell'unica direzione della salvezza, questo ordigno deflagra rischiando di compromettere il lavoro di mesi. L'amministratore unico, Gatto sceglie la via del silenzio. Intanto come sempre l'Azienda vive la sua lotta contro il tempo. Un copione che si ripete quasi immutato nella prospettiva di ogni scadenza.