Riportiamo il pezzo di Pablo Calzeroni che sul Secolo XIX fa il punto: "I mezzi in arrivo non prima del marzo 2016. Amt: veicoli vecchi, rischio taglio alle linee"
Gli impegni della Regione, che si era affrettata a firmare un accordo di intenti sul rinnovo del parco mezzi di Amt subito dopo lo sciopero delle cinque giornate del 2013, non sono stati finora onorati. Erano stati promessi 200 autobus nuovi di zecca in quattro anni (50 ogni 365 giorni a partire dal 2014 fino al 2018), da comprare peraltro con un sistema innovativo che prevedeva un bando di gara unico per tutto il territorio ligure. Si trattava, già allora, di una corsa contro il tempo per l'azienda di trasporto pubblico genovese, alle prese con macchine troppo vecchie e malandate che non riescono nemmeno a reggere i carichi energetici dell'aria condizionata, come si è visto in questi giorni. La realtà è che di quei veicoli, ad oggi, le rimesse non hanno ancora visto nemmeno l'ombra di un sedile. Ire, la stazione appaltante che aveva gestito la procedura di acquisto per conto della Regione e che aveva pubblicato il bando nell'autunno dell'anno scorso, non ha ricevuto neanche un'offerta. E lo scorso marzo è dovuta ripartire da zero con un nuovo bando completamente rinnovato, perdendo altro tempo. Risultato? Nell'ipotesi migliore i fornitori, sempre che stavolta l'iter burocratico vada a buon fine, consegneranno i veicoli non prima della primavera del 2016, con almeno tre anni di ritardo rispetto a quanto previsto. Con tutto quel che ne consegue, come è stato denunciato dallo stesso direttore generale di Amt nei giorni scorsi: «È un miracolo se riusciamo ancora a mantenere il servizio, ma senza l'arrivo di nuovi mezzi in tempi brevi non saremo più in grado di assicurare la copertura di tutte le linee», aveva tuonato Stefano Pesci durante la prima emergenza caldo della stagione. Ma allora come è possibile che si sia perso cos ì tanto tempo? E soprattutto: come mai la prima gara indetta dalla Regione, peraltro già in ritardo rispetto ai tempi previsti, è andata deserta? A raccontarlo è lo stesso ex assessore ai Trasporti Enrico Vesco: «Si era pensato che con le risorse a disposizione avremmo potuto ottenere un maggior risultato, ovvero più mezzi, grazie alla formula del leasing. Una formula che poi, purtroppo, non ha ricevuto il gradimento dei produttori». L'offerta, evidentemente, non era conveniente rispetto alle condizioni del mercato e i fornitori – inclusa la "Man Se" del gruppo Volkswagen, l'unica azienda ad aver manifestato interesse per uno dei quattro lotti previsti dalla gara – hanno preferito abbandonare la partita. Era prevedibile? Difficile dirlo. Certo è che lo strumento del leasing «non è mai stato utilizzato quando era Amt a gestire le gare», dice una fonte vicina all'azienda. «Noi abbiamo fatto il possibile, sfruttando anche la "procedura negoziata", prevista dalla legge, per contattare le aziende e trovare soluzioni dice Arcangelo Merella, amministratore unico di Ire – Ma non è servito. Da qui la pubblicazione, a fine maggio, del nuovo bando per l'acquisto di 133 mezzi (72 per Amt, ndr) per circa 24 milioni di euro a cui se ne devono aggiungere altri 9 per la manutenzione: i termini per la presentazione delle offerte scadono il 7 luglio». La formula del leasing, stavolta, è stata abbandonata: Filse, la finanziaria ligure per lo sviluppo economico, si è dovuta caricare di un mutuo le cui rate penderanno sulle spalle della Regione fino al 2029.