"L'Italia va indietro sul binario della liberalizzazione del trasporto ferroviario. Con un danno a viaggiatori e investimenti (oltre 1 miliardo di euro) oltre al rischio per i posti di lavoro
"L'Italia va indietro sul binario della liberalizzazione del trasporto ferroviario. Con un danno a viaggiatori e investimenti (oltre 1 miliardo di euro) oltre al rischio per i posti di lavoro (quasi mille) dei privati leggi Ntv e quindi Italo che hanno creduto nella concorrenza al Frecciarossa nell'Alta velocità". All'indomani dell'approvazione da parte del governo del decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria Recast sullo spazio unico europeo per il trasporto ferroviario è arrivata la dura replica di Ntv. Il cda, si legge in una nota «ha preso atto con sconcerto e forte preoccupazione della grave decisione del consiglio dei ministri che ha in vari punti contravvenuto allo spirito della norma comunitaria che è è quello di favorire il più possibile la concorrenza». La società che fa correre sui binari dell'Av Italo si riserva «di segnalare immediatamente la questione alla Commissione europea per denunciare il non corretto recepimento della direttiva che crea di fatto ulteriori ostacoli alla concorrenza». Il decreto, denuncia Ntv, prevede un «drastico ridimensionamento» del ruolo dell'Authority dei trasporti, riducendone i poteri sanzionatori così da renderli inefficaci e negandole «un ruolo primario» nel processo di definizione del pedaggio che deve essere pagato per l'utilizzo della rete ferroviaria a Rfi, società delle Fs. In pratica il pedaggio sarà stabilito solo da Rfi e potrà essere anche più elevato senza conformarsi ai criteri dell'Authority.