Dopo biciclette e automobili arrivano gli autobus ad allargare le categorie della sharing economy finalizzata ai trasporti. L'approfondimento di Alessio Caprodossi per Wired

GogoBus porta il bus sharing in Italia: viaggi in pullman e risparmi

GogoBus porta il bus sharing in Italia: viaggi in pullman e risparmi

Replicare i vantaggi della sharing economy ai viaggi in pullman, la scommessa di una startup italiana che consente ai clienti di scegliere le tratte e arrivare a destinazione con una manciata di euro

Puntare sulla condivisione aiuta la socializzazione e soprattutto le tasche degli utenti, concetti al centro del progetto GoGoBus, startup italiana nata l’anno scorso per mano di un nugolo di trentenni convinti di poter replicare con i pullman la parabola disegnata dalle compagnie low-cost nel settore aereo.
“Loro hanno cambiato il trasporto aereo permettendo a una moltitudine di persone di prenotare voli che prima neppure prendevano in considerazione, noi seguendo l’esempio vogliamo offrire un’alternativa alle altre modalità di trasporto dando ai viaggiatori una soluzione in più, che sfrutta la condivisione per ridurre i costi di viaggio“, ci spiega Alessandro Zocca,
co-fondatore e Ceo di GoGoBus. Seppur non l’unico, il fattore economico è il plus più attraente per i clienti, che possono prenotare o proporre una tratta, conoscendo da principio un prezzo che, in una relazione inversamente proporzionale alle prenotazioni, si riduce ogni volta che arriva un nuovo compagno di viaggio.   Messi a dura prova dalle complicanze burocratiche, tanto che la società si è dovuta costituire come agenzia di viaggio, il trio iniziale di GoGoBus (oggi conta cinque dipendenti e opera a Milano) ha rimediato un finanziamento da 130mila euro arrivando al capitale di 150mila euro grazie ai 20mila euro iniettati da due soci. Sviluppata la piattaforma digitale internamente, nel primo mese di attività GoGoBus ha realizzato sette viaggi, cifra
destinata a salire velocemente grazie ad accordi con Tim, Gardaland e Rcs Sport mirati a organizzare pullman per specifici eventi e alla stagione estiva che agevola le giornate al mare e una visita a Expo. Non a caso nei giorni scorsi sono state attivate le tratte vacanziere Milano-Varazze (ogni sabato con partenza la mattina e rientro in serata, la prima si è conclusa con un costo di dieci euro a persona per andata e ritorno), ad agosto arriveranno la Roma-Gallipoli e il viaggio dalla Capitale all’Expo milanese, mentre si può già riservare un posto per la The Color Run di Bari (undici partenze dalle varie province pugliesi, con prezzi per l’andata sotto i dieci euro ciascuno).   Riuscire a riempire pullman da 50-56 posti non è semplice (ed è il segreto su cui si regge la startup, che guadagna una percentuale sui viaggi andati a buon fine), per questo il team suggerisce di scegliere la destinazione e condividere l’idea con gli amici virtuali sui social network; così è più semplice arrivare alla soglia minima dei trenta prenotati, dopo la quale scatta la conferma del viaggio a un prezzo che può soltanto diminuire man mano che aumentano le partecipazioni. “Oltre che flessibile, il nostro è un sistema sicuro perché incarichiamo aziende di noleggio convenzionate che contano su autisti professionisti“, aggiunge Zocca, consapevole che bisognerà avere pazienza per convincere le persone a preferire il bus a auto e treni. Le carte non mancano, come l’assicurazione per ogni passeggero (una garanzia che manca ad esempio nei più popolari modelli di car sharing), oppure l’opportunità di muoversi in libertà con i bagagli, perché a differenza delle macchine, sul pullman lo spazio non manca di certo. Su tutto, poi, c’è quel 30% di risparmio medio rispetto all’utilizzo degli altri mezzi.   Quanto ai competitor, GoGoBus non si preoccupa del recente arrivo in Italia di Megabus, azienda internazionale che punta su tariffe molto aggressive. “Al di là della promozione con i viaggi a un euro che ci costringe ad aspettare per fare un confronto delle tariffe, il loro è un servizio di linea fissa, mentre noi ci basiamo sulle richieste dei clienti e mettiamo in rete le aziende di noleggio finora escluse dal mercato digitale“.   Quasi pronti per lanciare le applicazioni mobili, per iOS e Android, che oltre a usufruire del servizio, consentiranno di conoscere e parlare via chat con chi si aggrega ai viaggi programmati, nonostante sia neonata GoGoBus guarda con interesse anche allo sbarco oltre confine: il primo step è però l’Italia, un mercato che conta sette milioni di persone solite prendere il pullman (la metà per turismo) per un fatturato che si aggira sui due miliardi di euro.

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