Alcune organizzazioni contestano la tregua firmata sabato notte: decidano i macchinisti. Lunedì sciopero Denuncia «Aizza la gente contro noi, denuncia per Marino»
Macchinisti alla guida 950 ore l'anno e salario accessorio legato alla produttività: l'accordo sindacati-Atac sarà sottoposto a referendum. Sul sito dell'Agenzia per la mobilità, poi, ecco un altro annuncio: «Doppio sciopero, lunedì, in Atac. La protesta, di 24 ore con le consuete fasce di garanzia, è stata indetta da Ugl e Orsa: tra le 8,30 e le 17 e poi dalle 20 a fine servizio saranno a rischio le corse di bus, filobus, tram, metro e ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Nord. Il referendum: «Confail l'ha indetto, così saranno i lavoratori a scegliere per il loro futuro e non chi esulta percependo stipendi faraonici – annuncia Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Confail Lazio -. L'accordo è peggiorativo per tutti i lavoratori. Direttori, dirigenti, presidente e il sindaco Marino esultano. Ricordiamo che i disagi sono creati dai manager per la mancata manutenzione dei mezzi». Con la consultazione i lavoratori Atac potranno decidere se approvare o rigettare l'accordo su orari di lavoro e produttività siglato sabato notte da azienda di trasporti e organizzazioni sindacali confederali. Intesa che stabilisce nel nuovo contratto dei dipendenti 950 ore l'anno di lavoro per i macchinisti (fino a oggi quelli romani lavoravano meno dei loro colleghi milanesi) per gli autisti 6 ore e 20 minuti al giorno, e accesso al salario di produttività in base a presenza e qualità del servizio. E contro l'accordo si scaglia anche la presidente del sindacato «CambiaMenti», l'autista Micaela Quintavalle: «L'accordo mortifica i lavoratori – spiega la pasionaria -. Conviene a chi è seduto in poltrona, non a chi va a lavorare. Bisognerebbe allontanare i dirigenti incompetenti e migliorare i servizi. Stiamo anche valutando l'ipotesi di denunciare il sindaco Marino, che aizza la gente contro di noi». Quintavalle: «Per risolvere il problema bisogna acquistare mezzi nuovi. Alcuni risalgono al 1931».