Il trasporto pubblico locale ed extraurbano in Sicilia "è al collasso" e sul settore grava il rischio della perdita di duemila posti di lavori "se non verrà impressa un'inversione di tendenza soprattutto sul fronte delle risorse destinate al comparto, pesantemente compromesse da tagli non più sostenibili"
"Chiediamo attenzione, un interlocutore serio, un tavolo permanente per affrontare le vicende che ci riguardano sia dal punto di vista finanziario che sul fronte della continuità del servizio", ha detto Iozzi, presidente Asstra Sicilia, ai microfoni di Italpress. Il settore in tre anni ha perso trasferimenti regionali per 70 milioni di euro: in termini percentuali si parla del 35% in meno per il settore urbano e del 15% per l'extraurbano. "Fino a questo momento il sistema è riuscito ad assorbire questi colpi, bloccando per esempio il turn over del personale ma ora non ce la facciamo più, non si può andare avanti in questo modo" sottolinea Iozzi. Asstra, che ribadisce "l'assenza di interlocutori nel Governo regionale", chiede un intervento dell'esecutivo nazionale, lo sblocco di mandati di pagamenti per 21 milioni di euro per il secondo trimestre 2015 per il trasporto urbano e di 18 milioni per l'extraurbano ma anche una maggiore pianificazione per affrontare il futuro "come avviene – dice Iozzi – in tutte le altre regioni d'Italia dove si attinge ad un fondo nazionale di cui invece non puo' usufruire la Sicilia, regione a statuto speciale". E poi c'e' il capitolo "frana". L'interruzione della A19 ha causato "un calo del 70% dei passeggeri" su quella tratta, viaggiatori che adesso optano per il treno. Una serie di fattori che oltre che sui livelli occupazionali in alcuni casi potrebbe cominciare a pesare anche sui livelli minimi di sicurezza che ogni società è tenuta a rispettare per legge con rigorosi controlli ai mezzi e con manutenzioni che però comportano un costo. "Abbiamo più volte chiesto di incontrare l'assessore regionale al ramo Giovanni Pizzo ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Non ci resta che chiedere l'intervento dell'esecutivo nazionale", conclude Iozzi.