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Milano, tre dipendenti Atm rubavano il gasolio degli autobus: verso il processo

Milano, tre dipendenti Atm rubavano il gasolio degli autobus: verso il processo

Sono accusati di furto aggravato insieme a sette lavoratori di una cooperativa esterna incaricata delle pulizie. In un anno arrivavano a sottrarre carburante per 80mila euro

Furto aggravato. Questo il reato per cui sono indagati tre dipendenti di Atm, fra cui un funzionario, e sette lavoratori di una cooperativa esterna, incaricati della manutenzione e della pulizia dei motori dei bus. L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Teresa Latella, riguarda una serie di furti di carburante che sarebbero avvenuti nell’estate del 2013 nel deposito dell’azienda di trasporto pubblico in via Novara. La procura ha notificato a tutti gli undici lavoratori l’avviso di chiusura indagini, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno messo in luce un sistema di furti raffinato. I lavoratori della cooperativa avrebbero infatti sfruttato il sistema di 'attivazione automatica di rifornimento' installato sui bus. Un meccanismo elettronico che attiva le pompe nel momento in cui un mezzo si avvicina alla banchina. Solo che, una volta sbloccato l’erogatore di gasolio, anziché riempire i serbatoi degli autobus, gli indagati riversavano il carburante eco-diesel in decine di taniche. L’ipotesi degli investigatori è che gli undici lavoratori rivendessero poi il gasolio, traendone profitto.

A incastrare i lavoratori sono state le immagini girate da alcune telecamere, che i carabinieri hanno posizionato in modo da inquadrare l’area di rifornimento di via Novara. Filmati chiari, che mostrano il meccanismo dei furti: il bus viene avvicinato all’erogatore, la pompa entra in funzione, gli uomini si danno da fare per riempire le taniche che subito vengono portate altrove.

Nell’avviso di chiusura indagini il pm rileva come i lavoratori «illecitamente sottraevano taniche di gasolio dal deposito Atm di via Novara», in particolare «avvalendosi degli autobus per azionare il dispositivo elettronico che attiva l’erogazione del gasolio solo alla rilevazione dei sensori posizionati sui veicoli, appropriandosene». L’aggravante al reato di furto consiste nel fatto che i lavoratori avrebbero «agito con mezzo fraudolento, su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, ed abusando di un rapporto di prestazione d’opera». Atm, che nel procedimento è parte lesa, avrebbe allontanato gli operai della Cooperativa Fiordalisi. I lavoratori dipendenti dell’azienda sarebbero stati invece destinati ad altri incarichi, in attesa di conoscere gli esiti del procedimento penale.

Secondo una prima stima il danno apportato ad Atm sarebbe 'non inferiore' a 80mila euro l’anno. Un dato, probabilmente calcolato per difetto, basato sull’osservazione che i carabinieri hanno fatto nel luglio 2013 di quello che succedeva al deposito. Impossibile al momento dire da quanto tempo andassero avanti i furti, anche se le modalità con cui i lavoratori sottraevano il gasolio «fa pensare a un meccanismo collaudato, messo a punto negli anni», come spiega un investigatore.

Per giustificare il riempimento delle taniche, alcuni degli indagati hanno sostenuto che il carburante servisse «come sgrassatore e solvente, per pulire a fondo le parti meccaniche dei mezzi». Una spiegazione che non ha convinto la procura. Anzitutto per la quantità di liquido travasato. E in secondo luogo perché il contratto fra Atm e la cooperativa indicava chiaramente che dovesse essere quest’ultima a procurare tutti i mezzi e i prodotti necessari alla pulizia dei motori e a ogni altra attività.

Ai soli dipendenti Atm era consentito, al di fuori del sistema automatico di rifornimento dei bus, prelevare carburante per i mezzi di soccorso. Vale a dire, caricare taniche di gasolio sui furgoni che giungono sul luogo di incidenti e guasti ai mezzi di linea. In quel caso il prelievo sarebbe lecito. C’era infatti la possibilità che il sistema di rifornimento fosse attivato anche 'a mano', tramite un interruttore a chiave.

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