Il Comune di Brescia, Brescia Mobilità e Brescia Trasporti stanno cercando di predisporre delle alleanze con vari gruppi in vista della gara europea rinviata ad aprile del 2017 per affidare il trasporto pubblico locale
Per questo si sta facendo la corte, tra gli altri, ad Arriva e BusItalia per evitare che il servizio possa essere aggiudicato da un’azienda straniera, magari peggiorandolo. Del tema, di cui ne dà notizia il Corriere della Sera, si è parlato lunedì 12 ottobre in commissione Rapporti con le partecipate a palazzo Loggia. L’assessore alla Mobilità Federico Manzoni e il presidente di Brescia Mobilità Carlo Scarpa hanno annunciato che fino al lancio della gara potrebbe esserci una “rivoluzione” nei mezzi pubblici. A partire dal fatto che si vuole evitare di far percorrere lo stesso tragitto dalla metropolitana e dagli autobus. Per esempio, portando i pullman fino alla fermata della metro più vicina, senza dover andare fino al deposito in città.
Mentre i paesi dove passa già la ferrovia, come a Desenzano, Ghedi, Manerbio, Palazzolo, Rovato, Castegnato potrebbero collegarsi alla città proprio tramite i treni e non gli autobus. Da novembre l’agenzia per il trasporto pubblico di Brescia prenderà 12 milioni di euro all’anno dalla Regione. Si chiede anche al Comune se sia interessato a partecipare alla gara europea del 2017 tramite la partecipata Brescia Trasporti, ma c’è anche la possibilità di varie alleanze. Critico sulla possibilità di tessere intese è Legambiente. “Sorprende che il principio della concorrenza nel trasporto locale, notoriamente settore monopolista, garantito, costoso ed inefficiente – scrive il responsabile dei Trasporti dell’associazione Dario Balotta in una nota – venga temuto dagli enti locali bresciani e che dopo sei anni di proroghe venga fatta slittare di un altro anno, al 2017, la gara.
Sarebbe opportuno ricordare agli amministratori comunali che il rilancio del tpl nell’ultimo ventennio in Europa si è basato proprio grazie al superamento dei vecchi e deresponsabilizzanti assetti monopolistici. Non solo, ma è anche la legislazione italiana e l’Antitrust incoraggiano le gare per l’affidamento dei servizi di trasporto. Preoccupano inoltre le dichiarate alleanze con la società Arriva, di proprietà delle ferrovie tedesche con il Comune di Brescia che controlla il 45% della costituenda agenzia della mobilità e Brescia Trasporti (100% del Comune). Pur essendo ‘straniera’ questa azienda non preoccupa come gli altri proprio perché si intuisce che sarà il partner dell’alleanza. Resta assurdo inoltre pensare che – conclude Balotta – la mission dell’agenzia di mobilità sia quella di passacarte fino al 2017 visto che non potrà gestire le risorse trasferitegli dalla Regione”.