ANAV Lombardia: Locatelli scrive alle istituzioni, su TPL politica sia coerente

ANAV Lombardia: Locatelli scrive alle istituzioni, su TPL politica sia coerente

“Sono anni che le Associazioni denunciano senza ottenere l’ascolto dei politici, in altre faccende affaccendati, che il TPL Lombardo è sottopagato e che i trasferimenti da Roma alla Lombardia sono

“Sono anni che le Associazioni denunciano senza ottenere l’ascolto dei politici, in altre faccende affaccendati, che il TPL Lombardo è sottopagato e che i trasferimenti da Roma alla Lombardia sono inferiori del 25/30 per cento rispetto a quelli di altre Regioni!” Così il Presidente di Anav Lombardia, Massimo Locatelli in una lettera ufficiale indirizzata a  Roberto Maroni, Presidente della Giunta Regione Lombardia; Giuseppe Bonomi, Segretario Generale e Direttore Generale Regione Lombardia; Raffaele Cattaneo, Presidente del Consiglio regionale Regione Lombardia; ai Componenti del Consiglio regionale Regione Lombardia; Alessandro Sorte, Assessore Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia; Giuliano Capetti, Responsabile segreteria Assessore Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia. “E’ vero anche che Regione Lombardia – continua Locatelli – mette risorse proprie, ma sempre inferiori alle reali necessità e comunque dedicate prevalentemente al mondo Trenord (come si evidenzia dai problemi di carico sui bus emersi in questi giorni), e nemmeno in grado di evitare i continui e progressivi tagli di servizi effettuati in questi anni che confluiranno con la prevista e inevitabile sospensione totale dei servizi extraurbani (non serrata, come ha scritto qualcuno all’oscuro dei problemi) nella Provincia di Bergamo dal 25/12 al 31/12/2015. Nonostante il loro impegno – sottolinea Locatelli – le Aziende sono state oggetto di polemiche ed attacchi la cui demagogia è evidente a chiunque conosca, anche solo un poco, questi temi che nessuno -a livello politico ed amministrativo- affronta se non costretto dall’emergenza, come sempre capita nel nostro Paese, perché sono stati fatti marcire. Invece di insultare le Aziende, facendole passare per disoneste ed incapaci, un’amministrazione e una politica coerenti nella serietà dei comportamenti -e delle scelte che loro competono- dovrebbero iniziare a chiedere i danni ai propri responsabili”.

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