Dall’ufficio stampa del Consiglio regionale riceviamo e pubblichiamo la cronaca della seduta pomeridiana relativa alla proroga della Riforma del Trasporto pubblico locale
Il provvedimento introduce alcune modifiche per consentire l’operatività della riforma entro i prossimi due anni, nelle more dell’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale attraverso la gara a evidenza pubblica. In particolare viene prorogato dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2017 il termine entro cui l’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale deve concludere le procedure competitive ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi di trasporto. La Regione, inoltre, si riserva la possibilità di rivedere l’ipotesi di un lotto unico. In attesa dell’affidamento dei servizi, le risorse per il trasporto pubblico locale su gomma sono ripartite secondo le percentuali già definite dalla legge 33/2013 e le risorse destinate ai servizi minimi sia su gomma che su ferro sono assegnate tenendo conto del raggiungimento, da parte di ogni singolo gestore, dei parametri di efficientamento previsti dalle norme. Infine viene prorogata dal 31 dicembre 2015 al 30 giugno 2016 la scadenza dell’intervento volto al finanziamento delle procedure di esodo anticipato e mobilità per le aziende di trasporto su gomma e viene modificata la composizione del Comitato del trasporto pubblico in seguito all’istituzione della Città metropolitana di Genova ed alla soppressione della Provincia di Genova. Giovanni Lunardon (Pd) ha chiesto una proroga per i contratti servizio sul trasporto su gomma e quello su ferro in modo da farli scadere insieme e poi fare una gara unica ferro-gomma che operi nel senso dell’integrazione dei due servizi: «Occorre cogliere questa occasione anche innovando rispetto a quando ha fatto l’amministrazione precedente. Occorre integrare il trasporto in modo da garantire una dorsale su ferro coordinata con servizi puntuali e locali su gomma e allineare i contratti di servizio per i due settori». Questo consentirebbe anche di strappare nuove clausole migliorative del servizio. Lunardon ha chiesto, inoltre, che i pendolari abbiano una rappresentanza nel comitato sul trasporto ferroviario. Gli emendamenti proposti sono stati però respinti. Raffaella Paita (capogruppo Pd) ha sostenuto la tesi espressa da Lunardon affermando fra l’altro: «Dobbiamo innovare anche rispetto alle scelte operate dalla precedente amministrazione. Dobbiamo andare verso gare di sistema e non solo relative al nostro territorio ma coordinate con quelle delle Regioni vicine. Sarebbe negativo portare addirittura a 12 anni il contratto con Trenitalia sclerotizzando una situazione di non integrazione dei trasporti». Angelo Vaccarezza (capogruppo Forza Italia) ha giudicato positivo che il Pd sia disponibile a rimediare agli errori della precedente amministrazione: «Noi siamo qui apposta e siamo pronti a farlo». L’assessore ai trasporti Gianni Berrino ha dichiarato l’estrema necessità di rinnovare il parco dei treni, almeno 30 nuovi convogli, con un investimento di 300 milioni, e ha ribadito che un rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia di soli 2 anni «ci condannerebbe ad altri due anni di servizio con treni vecchi e del tutto inadatti a migliorare il trasporto. «Solo un contratto di lunga durata – ha spiegato – può assicurarci che si faccia al più presto questo investimento. Inoltre l’autorità sulla concorrenza ha bloccato la gara unica regionale per il trasporto su gomma e una gara unica ferro-gomma, oltre a richiedere tempi più lunghi, potrebbe essere impugnata. Per quanto riguarda la possibilità di inserire nel comitato, oltre al rappresentante dei disabili, uno dei pendolari, Berrino ha spiegato di essere contrario perché questi ultimi sono organizzati in molti comitati ed è difficile che uno solo persona possa rappresentare gli interessi di tutti. Approvato un emendamento di Andrea Costa (Gruppo misto-Ncd) che prevede la libera circolazione oltre che agli operatori della pubblica sicurezza anche ai militari in divisa di esercito, marina, guardia costiera allo scopo di rappresentare una deterrenza.