Saf gestirà per un altro anno il Trasporto pubblico locale, sempre in deroga. La situazione, spiegata da Michela Zanutto sull'edizione on line del Messaggero Veneto
Di deroga in deroga, anche nel 2016 Saf gestirà il trasporto pubblico locale a Udine. Lo rivela Michela Zanutto sul Messaggero Veneto. La gara europea è sospesa in attesa del Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sui ricorsi incrociati di Regione, Busitalia e Autoguidovie. Stabili i costi, fermi come per il 2015 a poco meno di 40 milioni, come disposto dalla giunta di Palazzo Belgrado a dicembre. La storia che lega Saf a Udine è lunga. I contratti risalgono al 2001 il primo e al 2011 il secondo. Al contratto decennale che lega dal 2001 al 2010 la Provincia e la spa Autoservizi Fvg Saf, segue un secondo contratto nel 2011 che rinnova la gestione fino al 2014, ma per un limitato periodo e con uno scopo preciso: consentire la realizzazione del nuovo Piano regionale per il trasporto pubblico locale e assicurare la continuità del servizio. A questa scadenza però non è seguito un altro contratto perché la gara europea è stata impugnata prima davanti al Tar e ora è arrivata al Consiglio di Stato. Un iter lungo che blocca l’aggiudicazione. Anche nel 2016, quindi, la gestione del Tpl sarà affidata in deroga. Ci sono però degli obblighi per il gestore: la Saf avrà l’obbligo di cedere i mezzi del parco Tpl al nuovo affidatario dei servizi, se opzionato, parco da valorizzare secondo la metodologia applicata dalla Regione nella gara attualmente bandita, parco su cui i partecipanti alla gara potranno esercitare la facoltà di acquisto. Inoltre c’è l’obbligo di cessione delle infrastrutture di proprietà, con il relativo obbligo di acquisto da parte del futuro gestore, secondo i valori di stima della gara in corso. Il servizio di trasporto pubblico locale costa 39 milioni 342 mila e 722 euro (Iva esclusa). Cifra invariata rispetto al 2015 a fronte di un indice Istat che presenta un valore negativo, in deflazione. Nel frattempo anche le competenze in materia di Trasporti sono in evoluzione. Già nel 2015 la Regione era intenzionata a riacquisire le mansioni. Ma non se ne è fatto nulla. E neppure il 2016 sarà l’anno del passaggio. La Regione ha già liquidato alla Provincia il 90% della cifra necessaria alla gestione.