Treni, Berrino chiude ai privati: niente gara

Regione Liguria: Berrino chiude ai privati per le ferrovie

Regione Liguria: Berrino chiude ai privati per le ferrovie

Come scrivevamo lunedì riportando l'inchiesta sui costi del Secolo XIX, la Liguria sembrava (di nuovo) a un passo dalla gara di affidamento, gli alti ricavi previsti avrebbero fatto gola ai gestori, ma la Regione punta al rinnovo con le ferrovie. Ma l'assessore Berrino, intervistata da Emanuele Rossi del Secolo, sembra frenare l'ipotesi: "Troppo tardi, trattativa avanzata con Trenitalia"

Il servizio ferroviario in Liguria produce ricavi alti per gli operatori e fa gola ai big privati del settore, come ha dimostrato l'inchiesta del SecoloXIX pubblicata lunedì di cui abbiamo scritto su Clickmobility.   Ma come la precedente giunta regionale neppure la attuale ha intenzione di mettere in discussione il contratto di servizio con Trenitalia. Da un lato l'assessore ai trasporti Gianni Berrino è impegnato nella trattativa per prorogare il contratto con le ferrovie (per i prossimi sei anni) e rimanda qualsiasi ipotesi di privatizzazione a un futuro indefinito: «Ci vorrebbero cinque anni solo per preparare una gara, visto che sinora non è stato fatto niente». Dall'altro, invece, il Partito democratico oggi spinge per una gara integrata per un bacino unico ferro-gomma di tutto il trasporto ferroviario ligure. Ma con Claudio Burlando al governo la Regione aveva invece scelto di mettere a gara il solo servizio di trasporto su gomma, scorporando il "ferro", cioè i treni. Polemica a distanza «Dobbiamo correggere certe impostazioni del passato – dice oggi Raffaella Paita in una nota firmata con Giovanni Lunardon – e già lo avevamo detto in campagna elettorale: rinnovare a Trenitalia il contratto di servizio per dodici anni (sei più altri sei opzionabili, ndr) non ha senso. Come evidenziato dall'inchiesta la nostra rete ferroviaria è molto redditizia e meriterebbe degli investimenti importanti. Con un rinnovo automatico e in assenza di un piano di investimenti, invece, rischiamo di perdere delle opportunità enormi per migliorare il servizio. In Emilia Romagna questo non è accaduto e infatti la contrattazione fatta dalla Regione con Trenitalia è andata tutta a vantaggio delle tariffe e del servizio stesso». La giunta Toti però non sembra affatto dello stesso avviso, anche in virtù del quadro ereditato da Burlando ed Enrico Vesco: «Mi sembra assurdo che il Pd oggi si svegli chiedendo la gara unica – si stupisce Berrino quando io ho trovato in eredità una gara per il solo trasporto su gomma e peraltro scritta di fretta e attaccata dalle aziende che hanno fatto ricorso al Tar e dall'autorità garante per la concorrenza». Tra l'altro, secondo Berrino, proprio il pronunciamento dell' Agcm sarebbe di ostacolo a un'eventuale riformulazione della gara: «Uno dei rilievi dell'autorità era stata proprio la mancanza di concorrenza con un unico bacino regionale, figurarsi se anche i treni fossero affidati a un unico gestore». Avanti piano con i rinnovi Avanti molto piano, allora, con le iniziative già intraprese: per il trasporto su gomma si attende «a giorni» la sentenza del Tar che definirà la legittimità o meno della gara regionale. Se dovesse essere rigettata l'impostazione della regione, il piano B di Berrino è quello di ripiegare su bacini più piccoli, a livello provinciale. Da mettere a gara entro il 2017. Per quanto concerne i treni, invece, secondo la Regione non ci sono alternative a una prosecuzione del rapporto con il monopolista Trenitalia: «L'idea è di un nuovo contratto da sei più tre anni, mentre l'azienda vorrebbe sei più sei per ammortizzare il rinnovamento del parco treni. Ma non accettiamo a scatola chiusa quello che ci viene proposto – promette l'assessore – anche per questo le trattative vanno avanti da mesi. Dobbiamo garantire il massimo di servizio con le risorse disponibili. Se è vero che i ricavi sono alti per le ferrovie, è vero anche che la Liguria è una delle regioni con i costi più alti, per chilometro di percorrenza, perché i treni qui fanno parecchie fermate e devono attraversare moltissime gallerie». Le condizioni economiche dovrebbero rimanere le attuali, con un esborso dalle casse regionali di 78 milioni di euro l'anno.

Left Menu Icon